L’appuntamento tanto atteso è arrivato: ben un mese e mezzo dopo la proclamazione dello stato di agitazione, deliberato a fine settembre, il Ministero del Lavoro ha convocato DirigentiScuola per giovedì 13 novembre, ore 11, per esperire il tentativo di conciliazione con il MIM.
Sarà l’occasione per portare all’attenzione del Ministero i tanti temi che hanno portato all’agitazione della categoria, a partire dall’attualissimo mancato stanziamento dei fondi necessari alla perequazione, di cui non si trova traccia in Legge di Bilancio nonostante sia entrato a regime il nuovo sistema di valutazione dei DS. Poi il Pnrr, da opportunità a incubo burocratico, le molestie amministrative, la riforma degli Organi Collegiali (proprio nei giorni in cui è annunciata l’attesa revisione del Testo Unico), i troppi dirigenti “fuori regione” costretti a lavorare per anni lontano da casa senza concrete prospettive di rientro, la sicurezza e le condizioni di lavoro sempre più difficili, i rapporti con gli Uffici Scolastici Regionali, le relazioni sindacali e la correttezza istituzionale all’indomani dell’abbandono, da parte di DirigentiScuola, di un Tavolo per la Semplificazione che si sta via via trasformando in un formale teatrino privo di concretezza. Intanto il rinnovo del Contratto latita: dopo la firma, nell’agosto 2024, di quello per il triennio 2019-21 (disdetto da DirigentiScuola il giorno successivo), non è ancora stato emanato l’Atto di indirizzo per il 21-24: un ritardo divenuto ormai cronico.
“L’auspicio – avverte il presidente nazionale DirigentiScuola Attilio Fratta – è che almeno in questa sede si possa iniziare a parlare di soluzioni concrete, e non delle solite promesse. Mi auguro che alla conciliazione sia presente il ministro Valditara, unico soggetto titolato ad esperirla, e non si limiti a delegare funzionari privi di agibilità alla sigla”.