Meglio tardi che mai! Se non fosse un atto d’ipocrisia

Meglio tardi che mai! Se non fosse un atto d’ipocrisia

Il 2024 si apre con i migliori auspici per i Dirigenti scolastici!  Siamo certi che sarà l’anno del rinnovo contrattuale, scaduto da ben sei anni. Una certezza che desumiamo dal vivo interesse delle altre sigle sindacali che, in una lettera congiunta ai Ministri dell’Istruzione e della Pubblica Amministrazione, hanno deciso,  in data 3 gennaio u.s., che non è più accettabile  ogni ulteriore rinvio in considerazione delle “numerose problematiche che investono la categoria e che devono essere affrontate con il contratto”.

Della presa di coscienza collettiva siamo felicemente sorpresi. Dei  tempi del risveglio un po’ meno: li consideriamo ingannevoli e ambigui !

Se incamminarsi nella giusta direzione per attribuirsi meriti è un fatto naturale, non può però assolutamente giustificarsi la presa in giro:  “buttare fumo”  negli occhi nel momento stesso  in cui “sentori concreti“ vedrebbero  la trasmissione al MEF dell’atto d’indirizzo per il rinnovo, da parte del Ministro della Pubblica Amministrazione, è un dato di fatto  profondamente offensivo per l’intelligenza dei  colleghi!

Purtroppo, e sarebbe disonesto non ammetterlo, anche se l’atto di indirizzo, acquisito il parere del MEF, dovesse essere emanato fra qualche giorno e l’ARAN avviasse immediatamente le trattative, il nuovo CCNL, che dovrebbe modificare anche gli istituti contrattuali della mobilità,  di certo non entrerà in vigore in tempo utile per consentire a dirigenti in servizio oltre il Rubicone, di poter rientrare nelle proprie regioni.

Previsione già denunciata da DIRIGENTISCUOLA da mesi e che spiega il perché il CCNL 16/18 non è stato mai disdetto.

Il cammino per giungere a questo traguardo è stato lungo. Coincide con anni di battaglie che DIRIGENTISCUOLA ha condotto in solitudine, nell’indifferenza delle altre sigle sorde agli inviti di DIRIGENTISCUOLA e impegnate a difendere, nel frattempo, interessi contrapposti nei tavoli contrattuali. Le stesse sigle che, a breve, celebreranno l’apertura delle trattative come un proprio personale successo, sull’altare dell’ipocrisia, aggiungiamo.

Nel nome della verità,  i passaggi fondamentali del lungo iter sono solo di DIRIGENTISCUOLA  a partire dalla disdetta del CCNL 2016-2018, subito dopo la sua firma avvenuta l’8 luglio 2019. Nessuno ha  affiancato DIRIGENTISCUOLA ed è stata  l’inazione delle parti (intese da un lato l’Amministrazione e dall’altro le sigle sindacali nel loro insieme) a far sì che il CCNL  si rinnovasse  “tacitamente di anno in anno … e le disposizioni contrattuali rimangono integralmente in vigore fino a quando non siano sostituite dal successivo contratto collettivo” (art. 2, comma 4, CCNL 2016-2018). E difatti è quel che è avvenuto e tuttora avviene.

Siamo, comunque, consapevoli che il nostro maggior successo sarà il risultato finale  ovvero ciò che all’interno del contratto riusciremo a conquistare, in termini normativi ed economici, nella difesa dei diritti dei dirigenti scolastici  senza “svendite“  del ruolo professionale e limitazioni di funzioni.

E ci aspettiamo che anche le altre sigle sindacali, in quella sede, facciano altrettanto!

“Meglio tardi che mai – conclude il Presidente Fratta . Posso solo continuare a sperare che la categoria apra gli occhi e che si renda conto che UNITI SI VINCE”

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