ESITO INCONTRO ODIERNO SULLA QUESTIONE FUN

ESITO INCONTRO ODIERNO SULLA QUESTIONE FUN

Confermati gli stanziamenti una tantum di 13.1 milioni di euro sul FUN 2018/2019 e 25,856 milioni di euro sul FUN 2019/2020. Ma a quando l’erogazione del dovuto?

A seguito di ben due diffide indirizzate all’amministrazione in data 10 dicembre 2020 e in data 3 gennaio 2021, si è tenuta in data odierna l’apposta informativa con la Direzione generale del MIUR-Dipartimento risorse umane e finanziarie, rappresentata dal dott. J.Greco, inerente sia lo stanziamento una tantum di 13.1 milioni di euro sul FUN 2018/2019, che lo stanziamento di 25,856 milioni di euro sul FUN 2019/2020.

INFORMATIVA SULLO STANZIAMENTO DI 13,1 MILIONI DI EURO SUL FUN 2018/2019

Eravamo rimasti fermi all’ultimo incontro del 17 novembre 2020 nel quale si era avuta certezza dello stanziamento di 13,1 milio di euro previsto dal comma 3, dell’art.230-bis del D.L.n.34 del 19/5/2020, convertito nella Legge 17 luglio 2020 n.77, il cui Decreto sarebbe stato sottoposto alla certificazione del MEF. Stanziamento che avrebbe consentito di appianare, almeno in parte, le situazioni di incapienza del FUN 2018/2019 e consentire così la sottoscrizione del relativo CIR unitamente, in alcune regioni, a quello del 2017/2018. Con la conseguenza che:

  1. non vi sarebbe stata alcuna decurtazione della retribuzione di posizione parte variabile relativa agli anni 17/18 e 18/19, né alcuna restituzione relativa ai suddetti anni scolastici;
  2. vi sarebbe stata totale capienza per le reggenze;
  3. vi sarebbe stata una decurtazione della sola retribuzione di risultato, specie nelle regioni incapienti;

DIRIGENTISCUOLA, in virtù del principio di ultrattività riconosciuto ai contratti collettivi nazionali e regionali, aveva illo tempore diffidato l’amministrazione affinché emanasse apposita Direttiva ai competenti USR perché procedessero, anche in assenza della sottoscrizione dei suddetti CIR, all’erogazione in acconto almeno della retribuzione di posizione parte variabile, a valere sulla fascia di posizione più bassa nella quale sono collocate le istituzioni scolastiche. Analoga richiesta veniva avanzata per i dirigenti scolastici neo immessi in ruolo il 1’settembre 2019 e 2020, alla stregua di quanto disposto dall’USR Lombardia in favore di quest’ultimi con apposito provvedimento prot.31740 del 18 dicembre scorso.

A tal riguardo il dott. Greco ha dato una notizia parzialmente positiva confermando che il decreto del MIUR è stato certificato dal MEF, ma è ancora alla firma del Ministro Gualtieri. A fronte di tale situazione che pare risolversi a breve, ma che va procastinandosi sine die da mesi, la richiesta di DIRIGENTISCUOLA è stata quella che il Ministero dia un atto d’indirizzo “cogente” agli USR in merito alla liquidazione degli acconti sulla base del CIR vigente.

 

INFORMATIVA SULLO STANZIAMENTO DI 25,856 MILIONI DI EURO SUL FUN 2019/2020.

In merito a quanto previsto dall’art.1, comma 981 della legge di bilancio 2021, recante l’istituzione di un apposito Fondo di 25,856 milioni di euro per il FUN a.s. 2019/2020, giova ricordare trattasi di uno stanziamento una tantum, frutto delle pressanti richieste avanzate al Ministero nei mesi scorsi, al fine di dare copertura all’incapienza di molte regioni e garantire il mantenimento degli attuali livelli retributivi faticosamente conquistati con l’ultimo CCNL dopo vent’anni di crescente sperequazione rispetto agli altri dirigenti di pari seconda fascia.

A tal riguardo il dott. Greco ha specificato che, una volta bollinato il Decreto 18/19, sarà possibile quantificare ad horas le risorse 19/20, compresi i 25,856 milioni di euro aggiuntivi, previo successivo decreto del Ministro dell’Istruzione di concerto con il Ministro dell’economia e dare indicazioni di liquidazione agli uffici scolastici regionali.

Duro l’intervento del Presidente Nazionale che ha rimarcato l’assurdità di tale situazione, sottolineando come sia inaccettabile che i dirigenti debbano attendere anni per percepire quanto loro contrattualmente dovuto, a maggior ragione quando si tratti di colleghi costretti a sostenere pesanti spese perchè titolari di sedi di servizio a migliaia di chilometri di distanza dalla propria residenza. Urge porre fine a tutto ciò: le regole vanno cambiate, ed è doveroso farlo quanto prima.

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