EDUCAZIONE CIVICA E COLLABORAZIONI CON IL TERRITORIO

EDUCAZIONE CIVICA E COLLABORAZIONI CON IL TERRITORIO

Si è concluso l’incontro con la Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione, guidato dalla dott.ssa Assunta Palermo, sulla bozza di decreto  Collaborazioni scuola-territorio per l’attuazione di esperienze extrascolastiche di educazione civica” emanato in attuazione dell’art. 8 della Legge n. 92/2019”.

Come noto, l’emanazione di un decreto attuativo in materia di collaborazioni con il territorio è espressamente previsto dall’art. 8 della Legge n. 92/2019, Legge che ha introdotto l’insegnamento di Educazione Civica nelle scuole di ogni ordine e grado.

Si registra con soddisfazione il fatto che, finalmente, alcun Ufficii del  Ministero sembrano  aver recepito l’opportunità di inviare con anticipo i documenti oggetto di informativa/confronto in modo da consentire alle OO.SS. di intervenire costruttivamente al tavolo.

Dalla lettura della bozza di decreto emergono alcune criticità, già evidenziate al tavolo, che saranno anche oggetto di specifica nota da far pervenire alla direzione generale come espressamente richiesto dalla stessa dott.ssa Palermo.

Il Decreto Ministeriale di prossima emanazione ha l’obiettivo di regolamentare l’apporto del 3° settore come partner nell’insegnamento di Educazione Civica al fine di  rafforzare il carattere di trasversalità che deve connotare il suddetto insegnamento. Come noto, infatti,  non è stata individuata una specifica classe di concorso a cui affidare con ore aggiuntive l’insegnamento di Educazione Civica ma è stato coinvolto l’intero consiglio di classe che deve farsene carico nel rispetto della progettualità della scuola e delle Linee Guida che integrano il profilo di competenze in uscita del primo e del secondo ciclo di istruzione.

Il decreto oggetto dell’incontro odierno, come da previsione normativa, deve essere emanato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della Legge 92/2019, ossia dal 1° settembre 2020.

Pur nel rispetto dei tempi previsti per la sua emanazione, tutti i  presenti al tavolo sono stati concordi nel richiedere il differimento al prossimo anno scolastico della sua  entrata in vigore.

Entrando nel merito del decreto sono state rilevate diverse criticità, in particolare:

  • la non chiarezza circa l’Ente a cui compete l’accreditamento previsto per gli enti del Terzo settore, condizione ineludibile per l’attivazione del partenariato con le Scuole. Va evitato che l’adempimento sia demandato alle scuole affidandolo  a livello centrale e/o regionale;
  • la definizione, ripresa puntualmente dall’articolato di legge, che rimanda alla realizzazione da parte delle Istituzioni scolastiche di esperienze extrascolastiche che integrano l’insegnamento dell’educazione civica in collaborazione con soggetti istituzionali, di livello locale e nazionale. Solleva diversi interrogativi  l’utilizzo della suddetta espressione che sembrerebbe rinviare, piuttosto che ad iniziative organizzate dalla scuola come integrazione e quindi ampliamento dell’offerta formativa ( extracurriculari), ad attività totalmente esterne che possono essere prese in considerazione dalla scuola nell’ambito del riconoscimento dei crediti formativi;
  • la mancata chiarezza nel testo proposto rispetto ad un presunto obbligo delle scuole a co-progettare e co-programmare con gli Enti di 3° settore e il carattere di  non obbligatorietà che, invece, rivestono tutte le attività non curriculari, a maggior ragione se  addirittura extrascolastiche.  Non è peregrino pensare che il carattere di non obbligatorietà per gli studenti servirà solo ad appesantire  con ulteriore lavoro le scuole senza che si abbia una certezza di efficacia rispetto alle azioni promosse;
  • non è chiaro, infine, o meglio non è proprio specificato il carattere delle collaborazioni. Non si comprende se le stesse siano da avviare senza oneri per le scuole, quindi a titolo di volontariato e del tutto gratuitamente, ovvero se comportino oneri anche solo a titolo di rimborso spese per i professionisti che saranno chiamati ad intervenire. In questo caso va specificata la fonte alla quale attingere dal momento che le scuole non dispongono più di somme utilizzabili per spese di personale.

Dirigentiscuola farà pervenire puntualmente le proprie osservazioni auspicando ancora una volta che l’insegnamento di educazione civica non si traduca in una occasione mancata

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