Comunicato Stampa
USR Lazio, proseguono le “stranezze” – ora l’Ufficio guidato da Anna Paola Sabatini “se la prende” con un dirigente scolastico socio DirigentiScuola, disponendo un’ispezione a sorpresa – con un “dirigente tecnico” molto sospetto… – nella quale gli viene ordinato di tutto: dal fornire notizie sui movimenti degli alunni a firmare verbali di riunioni tenutesi con dirigenti precedenti.
Il Presidente Fratta: “L’ennesima condotta inaccettabile, chiediamo un’ispezione presso l’USR e la rimozione dei responsabili”
Roma, 19 novembre 2025 – Continuano le “stranezze” all’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio. A metterle nero su bianco, in una lunga lettera al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, è ancora una volta l’Associazione sindacale DirigentiScuola, che dopo aver denunciato pubblicamente le gravi irregolarità nella gestione delle sedi, della mobilità e dei rapporti con i dirigenti scolastici del territorio, torna a puntare il dito, nuovamente in modo documentato e circostanziato, sull’Ufficio diretto da Anna Paola Sabatini.
Al centro dell’intervento del sindacato dei dirigenti scolastici c’è la segnalazione di un dirigente in servizio a Roma fatto oggetto già da oltre un anno di una vera e propria vessazione mirata, culminata in indagini ispettive disposte dall’USR per futili e non adeguatamente motivate ragioni.
Già nel 2024, dopo essere stato assegnato ad una sede non semplice, sulla base di lettere anonime (ma di pacifica provenienza sindacale), il dirigente si era vista disporre un’indagine ispettiva rivelatasi una vera e propria “pesca a strascico” alla ricerca di presunte irregolarità poi non trovate, volte con ogni probabilità a liberare la sede da un DS inviso a una nota sigla di comparto.
Una volta chiesta e ottenuta la mobilità “per pura sopravvivenza”, i problemi non sono però finiti: assegnato immotivatamente ad una sede da lui non espressa (nonostante le due desiderate fossero libere ed affidate in reggenza, quindi disponibili), il copione viene replicato: l’USR dispone una nuova ispezione volta ad “accertare presunte condotte non conformi alla funzione dirigenziale, con particolare riferimento al clima relazionale intercorrente con i docenti e – in più – alla presenza in servizio del dirigente scolastico”, affidando l’incarico – cosa ancor più inquietante – ad un dirigente scolastico con funzione di ispettore, peraltro dirigente sindacale di una nota associazione della dirigenza pubblica abbandonata dal DS in questione: circostanza che, già da sé, sarebbe bastata per configurare un palese conflitto di interessi rendendo deontologicamente inopportuno l’affidamento dell’incarico medesimo.
Tra gli episodi più gravi segnalati nella lettera da DirigentiScuola c’è quanto accaduto nella giornata del 14 novembre scorso: gli ispettori, tra cui il suddetto, si sono recati presso la scuola diretta dal DS in argomento proprio mentre quest’ultimo stava partecipando regolarmente ad un’assemblea sindacale DirigentiScuola (la cui notizia, peraltro, era stata diffusa dallo stesso USR, che quindi non poteva non esserne a conoscenza), illegittimamente intimandogli di tornare tempestivamente a scuola – e di fatto esibendo una condotta antisindacale – e, ancor peggio, chiedendogli conto dell’assenza (sic), quando risulta evidente a tutti che, per contratto, i DS – come il resto della dirigenza pubblica – non sono soggetti ad orario di servizio bensì a “impegno di lavoro” regolato da auto-responsabilità.
Fra l’altro al DS veniva chiesto, in aperta violazione di ogni più elementare principio di riservatezza, di fornire screenshot, mail e altro a testimonianza “che avvisa il personale scolastico dei “ritardi” e/o assenze” (atto assolutamente non dovuto, alla luce di quanto sopra), nonché “una lista puntuale dei movimenti di tutti gli studenti per raggiungere l’Istituto”, adducendo la ragione di voler verificare la sussistenza della riduzione oraria – perfettamente legittima e deliberata dagli Organi Collegiali competenti – per pendolarismo. Non solo: al dirigente è stato ordinato di sanare, firmando ex post verbali di organi collegiali presieduti da altri quando egli stesso non risultava ancora in servizio presso l’attuale Istituzione scolastica.
Tutto ciò non solo in modo palesemente illegittimo, anche sotto profili di responsabilità penale – evidenzia DirigentiScuola -, ma anche in spregio ad ogni liceità amministrativa e ad ogni principio di buon andamento degli accertamenti ispettivi: come precisato negli stessi Atti di indirizzo ministeriali, che declinano le modalità di esercizio della funzione tecnica ispettiva, la conduzione degli “accertamenti ispettivi” di certo non consiste nel mettere a soqquadro una scuola con ripetute perquisizioni a sorpresa, né di molestare il dirigente con richieste assurde, se non palesemente illegali.
Tutte queste, insieme ad altre gravissime irregolarità nell’operato degli ispettori incaricati dell’accertamento, sono oggetto di puntuale e circostanziata segnalazione di DirigentiScuola, che diffida l’Ufficio Scolastico Regionale a cessare immediatamente i comportamenti persecutori e diffamatori nei confronti del dirigente scolastico e chiede al Ministro Valditara di disporre un accertamento ispettivo sull’operato dell’USR Lazio al fine di adottare gli eventuali provvedimenti disciplinari e/o di rimozione dei responsabili.
“L’USR Lazio non finisce mai di stupirci per la bassezza e la strumentalità di certe condotte – denuncia con forza il presidente nazionale DirigentiScuola Attilio Fratta – Dopo l’istituto del “congelamento” dei posti nominali, inesistente nel contratto e nelle leggi ma inventato dalla DG Sabatini già quando era in Molise, poi esportato nel Lazio e prontamente denunciato da DirigentiScuola insieme ai pasticci sulla mobilità dei DS, ecco puntuale la ritorsione: due ispettori che ignorano (o fingono di ignorare) le più elementari norme pattizie pur di trovare qualcosa di illecito nell’operato di un dirigente responsabile soltanto di non essere gradito ai soliti noti. Mi chiedo come un direttore generale, una dirigente tecnica e un dirigente scolastico distaccato possano far strame di disposizioni normative che, ragionevolmente, devo supporre presenti nel loro patrimonio conoscitivo, ma per l’occasione volontariamente ignorate per il fine: qui nel Lazio il mezzo giustifica sempre il fine! Può una persona che si comporta in questo modo restare a fare il Direttore Generale? Oltre alla rimozione di una DG palesemente inadeguata al ruolo che ricopre, chiediamo al Ministro di sollevare immediatamente dall’incarico i DT coinvolti e sollecitiamo l’avvio di un’ispezione presso l’USR Lazio.”