CIN FASCE DI COMPLESSITÀ: RAGGIUNTA L’INTESA

CIN FASCE DI COMPLESSITÀ: RAGGIUNTA L’INTESA

Si è da poco concluso l’incontro con le OO.SS. dell’area Istruzione e Ricerca per la prosecuzione delle trattative sul primo Contratto Integrativo Nazionale relativo alle fasce nazionali di complessità delle Istituzioni scolastiche.

In apertura il dr. Greco ha fatto riferimento alla bozza di contratto già trasmessa alle OO.SS. presenti, con la precisazione dell’opportunità di espungere dal testo la questione relativa ai dirigenti all’estero, che necessita di approfondimenti in sede contrattuale, se non addirittura legislativa. L’Amministrazione ha ritenuto sussistenti i presupposti per addivenire alla sottoscrizione dell’ipotesi di contratto, precisando che la data odierna rappresenta una linea di confine al di là della quale ulteriori rinvii pregiudicherebbero la possibilità di mettere in atto le operazioni amministrative prodromiche all’attivazione delle nuove situazioni stipendiali dal mese di settembre. È altresì opportuno creare le condizioni per arrivare alla mobilità in modo tale da consentire ai dirigenti che parteciperanno alle operazioni di avere un quadro chiaro circa la pesatura delle varie Istituzioni scolastiche.

L’Amministrazione ha già provveduto a formalizzare il decreto per la costituzione del fondo 2023/2024, in attesa di autorizzazione da parte dell’UCB.

È stato fatto un lavoro approfondito sulla pesatura delle scuole in relazione ai punteggi attribuiti, provvedendo alle opportune rettifiche in base agli errori segnalati ai vari UU.SS.RR. L’Amministrazione, quindi, ha posto in essere tutte le azioni necessarie, evidenziando la volontà di procedere con la sigla del contratto.

L’ultima proposta, frutto di uno sforzo finalizzato a trovare un punto di mediazione, prevede la seguente distribuzione in tre fasce: A 21,76% – B 62,10% – C 16,14%

Alla luce dell’aspettativa che la dirigenza scolastica nutre in questo cambiamento, il Dr. Greco ha precisato gli evidenti vantaggi di cui la categoria potrà beneficiare, a cominciare da un evidente innalzamento degli importi stipendiali e del fatto che il quantum spettante si percepirà già dal mese di settembre, senza gli assurdi ritardi che caratterizzano il sistema vigente. Per le 669 dirigenze che subiranno dei decrementi, la cui distribuzione pesa maggiormente nella fascia 0-1000 euro, è prevista la clausola di salvaguardia, che consentirà di mantenere la posizione retributiva già in godimento, nell’ottica della massima tutela delle posizioni esistenti. Non potendosi applicare tale clausola a chi è in scadenza di contratto, in sede di mobilità sarà comunque garantita la priorità nelle operazioni ai dirigenti le cui scuole di titolarità subiranno dei decrementi in termini di posizione retributiva del capo d’istituto.

Il Presidente Fratta, pur apprezzando gli evidenti sforzi posti in essere dall’Amministrazione, ha affermato che i cambiamenti devono essere rivoluzionari, sollevando qualche perplessità sulla prospettiva, pur avanzata nell’incontro odierno, di una provvisorietà dei criteri attuali, che rischiano comunque di diventare qualcosa di radicato e definitivo. Si sarebbe dovuta attuare una diversa scelta di metodo, elaborando dei criteri nazionali che avrebbero dovuto costituire la base per graduazioni a livello regionale, in quanto l’attuale distribuzione nazionale crea forti sperequazioni tra le regioni. Ancora, DIRIGENTISCUOLA ha dichiarato di non condividere l’alta concentrazione di scuole in seconda fascia, prevista da questa proposta last, che oggi viene messa sul tavolo come non più rivedibile.

Nella replica il dr. Greco, nel precisare che i grandi cambiamenti necessitano sempre di accompagnamenti ed aggiustamenti successivi, ha ribadito la necessità di garantire un accordo che possa avere, in termini economici, sostenibilità nel tempo, onde evitare significative fluttuazioni della parte variabile della retribuzione.

Preso atto delle varie posizioni delle OO.SS. presenti, l’Amministrazione si è resa disponibile ad apportare un ulteriore correttivo ai valori annui della retribuzione di posizione parte variabile, con un innalzamento di € 100,00 lordo dipendente per le fasce B e C. Ciò consentirebbe di abbattere le situazioni di decremento stipendiale superiore ai 4000,00 €.

DIRIGENTISCUOLA, a fronte dell’appello dell’Amministrazione ad uno sforzo comune per mettere un punto a questa fase di trattative, ha chiesto di formalizzare la natura transitoria dell’accordo ed il preciso impegno ad una revisione dei criteri così come oggi formulati.

Ne è scaturita una dichiarazione a verbale di cui sintetizziamo i contenuti:

  1. l’Amministrazione, nella fase di prima applicazione del nuovo sistema di fasce di complessità a livello nazionale, si impegna a rivedere, per l’a.s. 2024/2025, i criteri generali ed i parametri numerici attualmente previsti per la graduazione delle istituzioni scolastiche;
  2. l’Amministrazione si impegna, nell’ambito delle prossime procedure di mobilità dei dirigenti scolastici, a prevedere un criterio di precedenza a favore dei dirigenti in scadenza d’incarico per i quali derivi, nella sede di attuale titolarità, un decremento nella PPV;
  3. l’Amministrazione si impegna ad attivare tempestivamente le opportune interlocuzioni con il MEF per garantire gli adeguamenti stipendiali sin dall’avvio dell’a.s. 2023/2024.

 

A fronte dell’atteggiamento di apertura dell’Amministrazione e della rimarcata volontà di collaborare con le parti sindacali per rivedere gli attuali criteri, DIRIGENTISCUOLA ha sottoscritto il CIN, unitamente a tutte le altre sigle d’area.

La svolta è epocale: viene, finalmente, perequata la retribuzione di posizione parte variabile con la certezza che, d’ora in poi, si porrà fine ai vergognosi ritardi nella corresponsione di quanto contrattualmente dovuto.

Chiosa il Presidente Fratta: “Possiamo affermare, con non poca soddisfazione, che intravediamo la luce in fondo al tunnel, dopo tante battaglie portate avanti da DIRIGENTISCUOLA con tenacia. Con altrettanta tenacia ci attiveremo tempestivamente per mettere mano agli attuali criteri, previsti dal dd n. 1791 del 20.07.2022 a firma dell’allora Capo Dipartimento Versari, rispetto ai quali abbiamo preteso, ed ottenuto, che l’Amministrazione mettesse nero su bianco gli impegni presi. L’alternativa sarebbe stata quella di far saltare il tavolo: sarebbe stata un’occasione persa, visto che la firma odierna ci consente di portare a casa la perequazione della retribuzione di posizione parte variabile. Siglato quest’accordo, con l’impegno di rivedere i criteri previsti, occorre pensare alla retribuzione di risultato, questione già portata all’attenzione dell’Amministrazione e per cui DIRIGENTISCUOLA continuerà a battersi”.

Pubblicheremo il testo definitivo del contratto non appena sarà trasmesso dal Ministero.

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