CI SI METTE PURE L’AVVOCATURA DI STATO…

CI SI METTE PURE L’AVVOCATURA DI STATO…

Le criticità legate all’emanazione del DL 24/2022, più volte segnalate alle Istituzioni con conseguente richiesta di incontro urgente inoltrata al Ministro dell’Istruzione in data 30 marzo u.s., sono state ulteriormente inasprite dalla recente trasmissione, a tutti gli UU.SS.RR., di un parere dell’Avvocatura di Stato inerente il regime normativo applicabile al personale docente, non vaccinato, in possesso della certificazione di guarigione, emesso a seguito di richiesta inoltrata da un Istituto scolastico.

Il parere esprime una posizione imperniata su un’interpretazione letterale dell’art. 4, co. 2, D.L. 44/2021, come novellato dal D.L. 24/2022. La norma de quo stabilisce che l’obbligo vaccinale non sussista “solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal proprio medico curante di medicina generale ovvero dal medico vaccinatore […]”. Il dato letterale –  volendosi attenere alle posizioni espresse dall’Avvocatura – esclude, dunque, dall’esenzione dall’obbligo vaccinale i soggetti guariti, con conseguenze a dir poco paradossali: guariti e esentati dovrebbero seguire la sorte degli inadempienti, “uscire” dalla classe, dove peraltro a differenza dei sospesi sono stati fino ad ora, passare a 36 ore ed essere sostituiti. Facilmente intuibili i riflessi sulla continuità didattica e la conseguente necessità di nomina di supplenti.

Tralasciando la – seppur non trascurabile – questione dell’aver l’Avvocatura trasmesso motu proprio il suddetto parere, per conoscenza, a tutti gli UU.SS.RR., con finalità di diffusione presso gli Istituti dei rispettivi ambiti territoriali di competenza (in ciò travalicando i propri compiti di consulenza legale e sconfinando in competenze di spettanza dell’Amministrazione), urge che il Ministero intervenga tempestivamente sulla questione. Motivo per il quale in data odierna DIRIGENTISCUOLA ha reiterato la richiesta di incontro, segnalando la delicatezza del momento e la necessità di evitare il degenerare di una situazione già ai limiti della sostenibilità.

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