BASTA CON I CONFRONTI IN VERTICALE: DIRIGENTI E DOCENTI NON SVOLGONO LA MEDESIMA PROFESSIONE ANCHE SE CONDIVIDONO LA MISSION ISTITUZIONALE

BASTA CON I CONFRONTI IN VERTICALE: DIRIGENTI E DOCENTI NON SVOLGONO LA MEDESIMA PROFESSIONE ANCHE SE CONDIVIDONO LA MISSION ISTITUZIONALE

Ancora una volta, con grande disappunto, siamo costretti a leggere articoli che  comparano gli stipendi e la carriera dei docenti  con quella dei dirigenti scolastici.

Dirigentiscuola, associazione sindacale rappresentativa nell’area istruzione e ricerca, è sempre stata ferma nel sostenere che la comparazione stipendiale debba essere fatta in orizzontale tra profili omogenei a cui sono attribuite responsabilità simili e/o uguali.

Non si possono fare comparazioni in verticale!

In nessun settore della Pubblica Amministrazione, a parte la scuola con particolare riferimento a docenti e dirigenti, si è mai proceduto alla comparazione degli stipendi e delle carriere tra il personale inquadrato in profili diversi.

Nella scuola, però, inspiegabilmente,  questa assurda comparazione non solo si continua a fare, ma quasi sempre  si strumentalizza e la si utilizza per mettere in evidenza presunte disparità di trattamento tra i dirigenti ed i docenti. Stiamo parlando di profili diversi con diverse responsabilità e carichi di lavoro. Non parliamo della stessa professione, nonostante il dirigente provenga dal ruolo docente.

A questo punto non è peregrino chiedersi se tutto questo è frutto di  un retaggio culturale che non trova conforto nella realtà o se, peggio, nasconda  un disegno strategico per  continuare a mortificare una categoria che, pur facendosi carico di incombenze e responsabilità senza confronto tra i dirigenti della P.A., continua, inspiegabilmente,  ad essere la cenerentola tra le dirigenze della Pubblica Amministrazione, anche all’interno della stessa area Istruzione e Ricerca.

Cui prodest tutto ciò?

Le riflessioni come le ipotesi sono tante e forse ci porterebbero anche lontano.  Ci limitiamo a ricordare che in un articolo già pubblicato su DIRIGENTISCUOLA diversi mesi or sono, abbiamo avuto modo di riportare  i dati analitici risultanti da una comparazione stipendiale effettuata tra i dirigenti scolastici ed i dirigenti pubblici di pari fascia, quindi una comparazione in orizzontale, dalla quale si evince, a danno dei dirigenti scolastici, una differenza complessiva media tra retribuzione  stipendiale e voce accessoria di ben 27.078,02 euro annue.

Anche in quell’occasione abbiamo evidenziato un   paradosso del sistema italiano: i dirigenti scolastici che hanno almeno il triplo di responsabilità e di carichi di lavoro dei colleghi di pari fascia, e che, di conseguenza, dovrebbero percepire ALMENO il doppio dei colleghi di pari fascia – percepiscono 27.078,02 euro in meno”.

Non è nostro intento, con questo articolo che prende spunto dal rapporto pubblicato da Eurydice e soprattutto dall’uso strumentale che ne fanno alcune testate giornalistiche,  entrare nel merito delle retribuzioni dei docenti. Anche loro, come gli amministrativi del resto, percepiscono stipendi non rispondenti al rinnovato impegno che richiede oggi la scuola delle competenze sia per  la velocità con cui si modificano gli assetti esterni ed il mondo del lavoro, sia per i pesi amministrativi e burocratici che gravano le Istituzioni scolastiche.

Il nostro intento è quello di tenere alta l’attenzione su quanto sia inaccettabile un confronto su profili diversi e soprattutto quanto tutto questo danneggi la categoria a cui forse, possiamo addebitare la responsabilità di non essere unita come dovrebbe nella rivendicazione della propria dignità professionale.

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