ATTO DI INDIRIZZO – RINNOVO CCNL AREA DIRIGENZIALE “ISTRUZIONE E RICERCA”

ATTO DI INDIRIZZO – RINNOVO CCNL AREA DIRIGENZIALE “ISTRUZIONE E RICERCA”

A distanza di pochi giorni dall’incontro del 29 U.S. con il Ministro Valditara e il Capo di Gabinetto Recinto, nel corso del quale DIRIGENTISCUOLA ha sollecitato la convocazione delle OO.SS. dell’AREA Istruzione e ricerca per la definizione dell’atto di indirizzo, prodromico all’avvio delle trattative per il rinnovo del CCNL 2019-2021, – già scaduto ma non ancora rinnovato – è giunta ieri la convocazione per il 28 settembre 2023 alle ore 11.00.

Alleghiamo il documento che DIRIGENTISCUOLA consegnerà all’Amministrazione. Oltre agli storici problemi economici e normativi, bisognerà risolvere il dramma degli “esiliati” del concorso 2017. Le soluzioni sono due:

  • Revisione degli istituti della mobilità non potendosi applicare gli stessi istituti previsti per il concorso regionale a quello nazionale. Soluzione che DIRIGENTISCUOLA ha avanzato sin dal 2019 provvedendo a disdire  il CCNL, ma che non è stata sostenuta dalle altre OO.SS. di AREA che hanno preferito delegare al Legislatore una materia pattizia pur di non affrontare il problema. La soluzione temporanea del Legislatore è nota: innalzamento della percentuale della mobilità interregionale prima al 60 e successivamente al 100% dei posti liberi. I risultati sono ben noti!
  • Introduzione della mobilità professionale sostenuta da sempre da DIRIGENTISCUOLA e ampiamente motivata nel documento.

I tempi sono stretti! Bisognerà avviare il prima possibile le trattative per il rinnovo del CCNL che dovrà essere sottoscritto al massimo entro marzo 2024.

Il Presidente Fratta: “Posso solo ripetere e ribadire lo stesso concetto. Ci riusciremo se la categoria lo vorrà. È la categoria che decide chi deve sedersi al tavolo delle trattative. È la categoria che deve porre fine anche al fenomeno delle doppie e triple deleghe, causa principale di tutti i problemi e autentica vergogna che certamente non fa onore alla stessa categoria. I dati dell’ultima rappresentatività parlano da soli. A fronte di un organico di 7.559 dirigenti sono state rilevate 10.279 deleghe, ovvero ben 2.720 deleghe in più. Considerato che oltre il 20% della categoria non ha alcuna delega, le doppie o triple deleghe ammontano a circa 4.232, più del doppio della rilevazione precedente e più del 50% dell’organico. Delle due l’una: o la categoria non si rende conto della gravità e delle conseguenze, oppure è scientemente autolesionista”.

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