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TAVOLO CONCILIAZIONE, SECONDO ROUND “FOTOCOPIA”

TAVOLO CONCILIAZIONE, SECONDO ROUND “FOTOCOPIA”

Risposte non date, questioni eluse, figure non abilitate a conciliare e nemmeno a fissare le date per i prossimi incontri. Perfino il Ministero del Lavoro si irrita con i colleghi di Viale Trastevere e perde la pazienza: seduta aggiornata al 4 dicembre, più in là non  si va. Palese il disinteresse del Mim verso l’intera categoria.

 

Incontro fotocopia per il secondo “round” del Tavolo della conciliazione DirigentiScuola-Mim ri-convocato in videoconferenza presso il Ministero del Lavoro per stamane dopo la “fumata nera” del 13 novembre.

Per DirigentiScuola erano presenti il Presidente nazionale Attilio Fratta, il Vicepresidente Roberto Mugnai e il Responsabile stampa Simone Finotti. Per il Mim – Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie il dott.  Fabio Barbaranelli, mentre per la Direzione Generale per il Personale Scolastico le dott.sse Maria Teresa Stancarone, Melania Ruberto e Federica Cabbanè. Per il Ministero del Lavoro ha partecipato la dott.ssa Maria Cristina Gregori, funzionaria della Divisione IV  della Direzione Generale dei Rapporti di Lavoro e delle Relazioni Industriali.

Il copione è stato il medesimo già visto due settimane fa, con DirigentiScuola a ripercorrere punto per punto le ragioni dello stato di agitazione ricevendo da parte dei rappresentanti del Ministero, non in condizione di trattare gli argomenti sul tavolo, risposte vaghe ed elusive ove non generici “riferirò”.

Tanto che lo stesso Ministero del Lavoro ha chiesto espressamente di fissare date per incontri fra le parti finalizzati a trattare le tematiche prima della riconvocazione ufficiale del tavolo, raccogliendo ancora una volta, da parte degli imbarazzati rappresentanti del Mim, l’impegno a “riferire”, non essendo nemmeno nelle condizioni di calendarizzare date. A questo punto DirigentiScuola ha proposto un incontro politico con i vertici del Ministero: l’amministrazione ha  accettato in vista dell’aggiornamento della seduta, convocato per il 4 dicembre.

 

“Noi chiediamo soluzioni a problemi ben precisi, non generici impegni a riferire: ancora una volta abbiamo assistito al totale disinteresse del Ministero non verso un sindacato, ma verso l’intera categoria che rappresenta – dice Fratta -. Ai tavoli di conciliazione dovrebbe esserci chi è affettivamente abilitato a conciliare e dare risposte concrete, che possono essere anche negative, ma chiare e univoche.  A meno che non li si intenda come una mera formalità. Davanti all’ennesimo “muro di gomma”, perfino la funzionaria del Ministero del Lavoro ha nascosto a stento l’irritazione e ha chiesto ai colleghi del Mim di stringere i tempi.  Se il messaggio è che non c’è nessun interesse ad affrontare le criticità della categoria, lo dicano forte e chiaro. Noi siamo orientati a conciliare, e chiediamo un incontro politico con i vertici del Ministero: se continua questo atteggiamento, siamo pronti a riproporre iniziative analoghe a quelle del 2017 con sit-in permanenti e scioperi della fame e della sete di fronte al Mim”.

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