Il 17 giugno è stato sottoscritto il nuovo Contratto Collettivo Nazionale Quadro per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione del pubblico impiego per il triennio 2025-2027. Il nuovo accordo ricalca fedelmente la struttura del precedente CCNQ 2022-2024, senza introdurre modifiche immediate, ma con l’impegno formale a rivedere la composizione delle aree nella prossima tornata contrattuale.
Hanno firmato tutte le confederazioni sindacali, con l’eccezione di CIDA/FP (confederazione dirigenza pubblica) rappresentata dal DSGA Giorgio Germani e USB, che hanno motivato il loro dissenso con ragioni differenti.
Il nuovo CCNQ rappresenta un primo passo verso una futura revisione strutturale delle aree, in particolare per la dirigenza scolastica e per una ridefinizione delle attuali quattro aree imposte dalla riforma Brunetta. L’ARAN ha mostrato apertura e consapevolezza rispetto a queste istanze, come già evidenziato nel corso del precedente incontro.
Resta però aperta una forte criticità: mentre gli accordi quadro proseguono, le trattative sui contratti 2022-2024 ristagnano. A oggi per la dirigenza scolastica non è stato neanche emanato l’atto d’indirizzo per il 2022-2024, continuando a consegnare alla categoria contratti collettivi sempre tardivi.
Un paradosso evidenziato con forza: siamo nel 2025 e manca ancora l’approvazione del contratto del triennio 2022-2024, mentre il CCNQ 2025-2027 è già formalmente avviato. L’auspicio di DIRIGENTISCUOLA, formalizzato al tavolo , è di approvare entrambi i contratti insieme, per uscire finalmente da questa anomalia. E non solo. Altro auspicio è che si possa giungere in tempi celeri alla collocazione della dirigenza scolastica nel Comparto delle funzioni Centrali, per le motivazioni ampiamente espresse nei precedenti comunicati.