Le parole del Presidente di INVALSI, che oggi ha posto l’accento sulla sfida del cambiamento per consolidare i segnali positivi registrati nei dati sugli apprendimenti, ci trovano pienamente d’accordo. La riduzione della dispersione scolastica non è frutto del caso, ma il risultato concreto di interventi mirati: mentoring, supporti individualizzati, docenti aggiuntivi, scuole aperte d’estate, e in particolare i programmi Agenda Sud e Agenda Nord. Azioni pensate per agire dove ce n’è più bisogno, non più interventi a pioggia, ma strumenti strategici.
DIRIGENTISCUOLA condivide questa visione: senza cambiamento non c’è futuro. E senza una struttura organizzativa solida, nessun cambiamento può reggere. La qualità degli apprendimenti non può essere separata dal buon funzionamento della scuola, che dipende anche, e soprattutto, da una leadership dirigenziale presente, stabile ed efficace.
Ecco perché oltre mille scuole italiane senza dirigente titolare rappresentano una vera emergenza, non solo amministrativa ma culturale e pedagogica. È inaccettabile che a fronte di un miglioramento nei dati sulla dispersione, proprio ora che la scuola sembra intravedere una nuova rotta, si continui a ignorare il problema delle reggenze croniche.
Non bastano le dichiarazioni d’intenti. Servono azioni concrete.
DIRIGENTISCUOLA lo denuncia da tempo: la politica continua a ignorare una realtà paradossale. Da un lato, mancano dirigenti scolastici in centinaia di istituti; dall’altro, più di duemila vincitori di concorso restano fermi, bloccati da meri calcoli di bilancio. Nel frattempo, si moltiplicano le reggenze, costringendo dirigenti allo stremo a coprire scuole lontane centinaia di chilometri, senza mezzi e senza tutele.
O si continua con la logica dell’emergenza o si sceglie, finalmente, di investire davvero sulla scuola di Stato . E investire significa dare a ogni scuola un dirigente titolare.
DIRIGENTISCUOLA ha proposto una soluzione immediata, sostenibile e già applicata in passato: affidare incarichi annuali su base volontaria ai vincitori di concorso non ancora nominati, attingendo alle graduatorie esistenti. È una misura attuabile, legittima e capace di risolvere da subito gran parte del problema.
A oltre dieci giorni dal primo invito (10 luglio) e a una settimana dal secondo (17 luglio), rivolti alle altre sigle sindacali per condividere un’azione comune, l’unica risposta ricevuta è stata un silenzio assordante. Un silenzio che suona come indifferenza e che pesa ancor di più in un momento in cui la scuola chiede responsabilità, non omissioni.
Come ha dichiarato il Presidente nazionale di DIRIGENTISCUOLA, Attilio Fratta:
“Se dal Ministero ci si poteva aspettare esitazioni per motivi economici, è invece sconcertante l’inerzia di chi dovrebbe condividere l’impegno per una scuola migliore. Alcuni continuano a parlare di middle management, fingendo di non vedere che senza dirigenti titolari non si può garantire né qualità né continuità. È ora di eliminare le reggenze, e di restituire dignità al ruolo del dirigente scolastico, anche attingendo a chi ha superato regolarmente un concorso e attende solo di poter lavorare salvando in parallelo anche la formazione che è un grande capitale, seppure invisibile. Ma come ogni capitale ha bisogno di essere gestito e valorizzato: ogni scuola ha bisogno di un dirigente. Ora.”
DIRIGENTISCUOLA rinnova per la terza volta l’invito alle altre sigle sindacali: basta esitazioni, sediamoci a un tavolo comune e affrontiamo insieme questa urgenza. Le scuole non possono permettersi un altro anno scolastico senza guida.Chi crede davvero nella scuola, agisca. Ora.