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MISURE URGENTI PER LA RIFORMA DELL’ESAME DI STATO DEL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE E PER IL REGOLARE AVVIO DELL’ANNO SCOLASTICO 2025/2026. IL COMMENTO DIRIGENTISCUOLA

MISURE URGENTI PER LA RIFORMA DELL’ESAME DI STATO DEL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE E PER IL REGOLARE AVVIO DELL’ANNO SCOLASTICO 2025/2026. IL COMMENTO DIRIGENTISCUOLA

 

Comunicato stampa

 

DIRIGENTISCUOLA su nuova Maturità: bene ridare serietà all’esame, ma scelte calate dall’alto. Lo snellimento non risponda a mere logiche di cassa

 

Roma, 4 settembre 2025– Apprezzamento ma anche diverse perplessità. Per DIRIGENTISCUOLA, l’unico sindacato in Italia a rappresentare esclusivamente i dirigenti scolastici, la riforma dell’Esame di maturità licenziata in Consiglio dei Ministri non convince del tutto.  Commenta il Presidente Nazionale Attilio Fratta: “Se da un lato è apprezzabile l’intenzione di restituire serietà e centralità all’Esame conclusivo del II ciclo anche attraverso una valutazione globale dello studente, dall’altro riteniamo che sarebbe stato necessario, fin dall’inizio del percorso di riforma, coinvolgere in modo reale gli operatori della scuola, evitando scelte calate ancora una volta dall’alto. Ogni cambiamento che tocchi l’organizzazione scolastica e la valutazione degli studenti dovrebbe essere costruito in modo partecipato, con attenzione alla complessità dei contesti educativi”.

Prosegue Fratta: “Auspichiamo che lo snellimento annunciato non risponda a logiche di mero risparmio, ma a una visione più ampia di efficienza e qualità. La scuola non ha bisogno di tagli, ma di investimenti strutturali. Solo se i risparmi derivanti dalla riorganizzazione dell’esame verranno effettivamente reinvestiti in formazione di qualità e in un adeguato riconoscimento economico per i docenti coinvolti, si potrà parlare di una razionalizzazione utile”.

Infine, su alcune modifiche più formali, come il cambio di denominazione dei PCTO, non basta cambiare il nome alle cose. “Ciò che conta è non smarrire la finalità formativa ed educativa della scuola pubblica come luogo di crescita, consapevolezza e cittadinanza, altrimenti si scivola nel mero nominalismo. Restiamo in attesa di leggere il testo integrale del decreto e valutarne le ricadute operative”.

 

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