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LIBERE DEDUZIONI E FALSE ASPETTATIVE NEI CONFRONTI DI DIRIGENTI SCOLASTICI PUGLIESI: PROVIAMO A FARE UN PO’ DI CHIAREZZA

LIBERE DEDUZIONI E FALSE ASPETTATIVE NEI CONFRONTI DI DIRIGENTI SCOLASTICI PUGLIESI: PROVIAMO A FARE UN PO’ DI CHIAREZZA

Mentre al Ministero dell’Istruzione, durante l’incontro del 6 maggio sui piani assunzionali dei dirigenti scolastici, regnava la nebbia dei “non abbiamo dati precisi” (ma grazie lo stesso per la partecipazione), in Puglia qualcuno ha deciso di “dare i numeri”. Naturalmente con una pioggia di “se” e “ma” buttati lì giusto per strappare un minuto d’attenzione, con la consueta prudenza tipica di chi è consapevole che tanto, alla prima verifica seria, potrà tranquillamente essere smentito.

Entriamo nei fatti. Abbiamo letto il comunicato di una sigla sindacale in cui si ipotizza il numero dei posti disponibili da assegnare ai vincitori del concorso ordinario in Puglia per l’anno scolastico 2025-2026 e quelli da destinare alla mobilità interregionale.

Trattasi nel primo caso – e lo si ammette espressamente – di “dati ufficiosi”, sia perché non si conosce ancora il numero dei pensionamenti, sia perché si è in attesa delle determinazioni del MEF e del MIM. E se i dati sono ufficiosi perché non aspettare quelli ufficiali?

Nel secondo caso, sempre ancora indeterminato il relativo contingente, la predetta sigla “chiede che essi (i posti disponibili) vengano destinati tutti, il 100%, alla mobilità interregionale di ingresso in Puglia”. Non si comprende però a chi, come e quando lo si “chiede”, dato che l’inerente disciplina è regolata dal tuttora vigente CCNL d’area 2019-2021, il cui articolo 39 recita che “si procede alla mobilità interregionale fino alla concorrenza del 60% dei posti vacanti e disponibili annualmente nella regione richiesta”: percentuale doppia rispetto alla precedente disciplina del CCNL del 15 luglio 2010 (il cui articolo 9, comma 4 aveva fissato il limite nella misura massima del 30%); e che pertanto ben potrebbe – e potrà – essere  modificata dal successivo testo negoziale, per portarla anche al 100%. Ma le cui trattative, che riguarderanno il triennio 2022-2025, non potranno ragionevolmente iniziare prima dell’autunno prossimo: e ciò l’estensore del comunicato sindacale non poteva non saperlo!

Resterebbe, astrattamente, l’altro percorso, quale l’iniziativa del Governo che dovrebbe reiterare un decreto legge sulla falsariga di quello emanato il 31 maggio 2024, n. 71, il cui articolo 12 aveva previsto una mobilità straordinaria dei dirigenti scolastici al 100% “nelle more della definizione di una nuova disciplina della mobilità interregionale … in sede contrattuale e in deroga a quella già prevista nella medesima sede, esclusivamente per le operazioni di mobilità dell’anno scolastico 2024-2025”. E il tutto da qui a non più di un mese, per non andare fuori tempo massimo.

È questo uno scenario plausibile o un sistema per sperare di avere qualche consenso illudendo le persone e, contestualmente, offendendo lo loro intelligenza? Il tempo per fortuna è sempre galantuomo.

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