IL NUOVO CCNL DI COMPARTO: ATTENZIONE ALLE NOVITÀ

IL NUOVO CCNL DI COMPARTO: ATTENZIONE ALLE NOVITÀ

Il 14 luglio u.s. è stato firmato il nuovo CCNL del Comparto istruzione e ricerca per il triennio 2019-2021… non è un errore: si firma nel 2023 un contratto scaduto da due anni… ed è tutto normale!

Il testo è reperibile sul sito dell’ARAN al seguente link: https://www.aranagenzia.it/comunicati/14020-firmato-laccordo-sul-ccnl-del-comparto-istruzione-e-ricerca-2019-2021.html

Il nuovo CCNL, una volta divenuto definitivo, interesserà direttamente oltre 1.100.000 lavoratori del Comparto scuola ma anche; indirettamente (per modo di dire!) gli oltre 7.400 dirigenti scolastici.

Già perchè le materie contrattuali dei permessi, ferie, contrattazione d’istituto ed altre ancora saranno ora regolate con le modifiche, integrazioni e abrogazioni azionate dal nuovo testo, e che, è bene ricordarlo, rendono cogenti una serie di articoli estrapolati da ben tre  CCNL: quelli del 2007, 2018 e l’attuale.

E mentre la maggior parte delle testate giornalistiche, generaliste e di settore, si occupano prevalentemente di informarci dei “cospicui” aumenti stipendiali ottenuti dal nuovo testo (quando in realtà gli aumenti erano stati già sanciti alla sigla della parte economica del dicembre scorso),  DIRIGENTISCUOLA ha elaborato una prima scheda di sintesi e di confronto tra il vecchio e il nuovo CCNL, mettendola a disposizione della categoria; un primo vademecum sulle novità intervenute, prodromo di un futuro analogo vademecum diviso per singola materia contrattuale con l’indicazione degli specifici articoli e CCNL da azionare.  Nell’area riservata del sito, accessibile solo dai soci con le credenziali personali, prossimamente sarà disponibile la guida completa e il conseguente aggiornamento di tutta la modulistica.

Giova ricordare che la UIL coraggiosamente non ha firmato il CCNL soprattutto per i seguenti motivi:

1)- Irrisori aumenti. In media poco più di  12,00 euro al mese e non circa 130 come hanno, propagandisticamente, annunciato le altre OO.SS. e lo stesso Ministro.

2)- Il nuovo rinvio della problematica relativa al contenzioso del personale docente. Già nel precedente CCNL la materia fu rinviata. Cadde poi nel dimenticatoio e, invece, di risolvere il problema con il nuovo CCNL è stata ancora rinviato ad apposita sezione separata con l’impegno di chiudere la partita entro il mese di luglio del 2024… magari con il prossimo rinnovo!

Il motivo dell’ennesimo rinvio è noto e strumentale: nonostante il Legislatore abbia sancito che la sospensione dal servizio per 10 giorni sia di competenza del Dirigente scolastico, fino a quando la sanzione non sarà “tipizzata”, le OO.SS. continueranno a impugnare le sospensioni irrogate dal Dirigente scolastico. Come noto il T.U. di cui al Dlgs 297/94 prevede, per i docenti,  la sospensione fino a un mese. Il Legislatore ha, successivamente, stabilito che fino a 10 GG. la competenza è del DS, da 11 a 30 dell’UPD. Una questione di lana caprina che, in un  paese dove la forma è più importante della sostanza, consente al Giudice di annullare la sanzione.  Alla proposta di sdoppiare l’attuale sanzione in due c’è stata la levata di scudi.

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