Sicurezza: il dirigente scolastico è responsabile… anche se non c’è! Cronache da un mondo in cui l’assurdo è diventata la regola, nell’indifferenza e nell’italica rassegnazione alla stortura fatta sistema.
Quella che stiamo per raccontare non è una vicenda isolata, ma una situazione che coinvolge numerosi dirigenti scolastici. Un intreccio di storture amministrative, ritardi e decisioni discutibili che meritano di essere portati alla luce.
….”Siamo nel profondo Nord, dove una giovane neo-dirigente scolastica prende servizio in un istituto pochi giorni prima di Natale: due plessi e una quarantina di classi in un Comune che ha dovuto cercare su Google Maps, 800 km da casa. Tanto entusiasmo e voglia di fare, mille problemi da risolvere: spaccature fra docenti, famiglie diffidenti, la classica segreteria zoppicante (dovrebbe essere l’eccezione, ma anche a questo ormai ci siamo abituati), un passaggio di consegne tutt’altro che agevole, piogge di richieste di chiarimenti su inezie ricevute dall’Ambito Territoriale e una serie di punti oscuri -leggi: gravi illeciti reiterati negli anni- sul versante didattico-amministrativo, peraltro coraggiosamente affrontati come un dirigente scolastico attento al bene della comunità deve fare.
Se ciò non bastasse, da sensibile garante della salute e sicurezza sul lavoro, si accorge che nella scuola sono in atto lavori commissionati dal Comune, e dopo aver fatto il canonico “sopralluogo sicurezza” non perde tempo a prendere i dovuti contatti con l’Ente per regolarizzare i documenti alla luce della presenza del cantiere. Non basta: rendendosi conto di irregolarità, superficialità e inefficienze che potrebbero comportare potenziali rischi per lavoratori e utenti, si premura di segnalarle tempestivamente all’Ente proprietario, coinvolgendo il Responsabile per la prevenzione (Rspp) che non conosce ancora e che, ça va sans dire, non si è nemmeno potuta scegliere.
Ma tutto ciò non è abbastanza. Neanche il tempo di respirare e fare mente locale su luoghi, persone e situazioni tutte nuove, ed ecco manifestarsi il nonsenso: dopo pochi giorni piomba a scuola una visita ispettiva dei Vigili del Fuoco, che allertati dall’esposto “a strascico” di un collaboratore -siamo sempre nel campo delle “vendette trasversali”, fra l’altro legate a screzi con le precedenti dirigenze- si fermano a scuola fin oltre le 22 contestando alla neo-ds, che non aveva nemmeno avuto il tempo di fare mente locale sul nuovo incarico, una serie infinita e a tratti cavillosa di criticità che vanno dalla “mancata evidenza dell’avvenuta manutenzione dell’impianto di illuminazione di emergenza” alla scarsità di addetti all’emergenza (come se li avesse formati lei in due mesi scarsi!), fino alla situazione del piano interrato coinvolto dai lavori del cantiere (peraltro da lei segnalata), con minaccia di interdizione del plesso e della mensa fortunatamente scongiurata.
Finita qui? Macché: tre mesi dopo la presa di servizio, senza nemmeno aver ricevuto l’adeguamento stipendiale (nemmeno la Ragioneria aveva fatto in tempo ad allineare il trattamento retributivo), la malcapitata si vede convocata dai VV.FF., dove non ha nemmeno il supporto dell’Rspp, che da consulente inesperto (lo Studio professionale fornitore del servizio, che la DS si è trovata a ereditare dalla precedente gestione, non garantisce nemmeno la costante presenza dei tecnici più navigati) fa praticamente scena muta a fronte delle puntuali richieste degli Ufficiali di polizia giudiziaria. Insomma, la nostra neo-ds non ha nemmeno il tempo di festeggiare l’incarico ottenuto dopo tante fatiche che si ritrova indagata penalmente, con tutto ciò che ne consegue, per colpe non sue! Nel frattempo c’è una scuola da mandare avanti, minori da educare, famiglie da ascoltare, insomma un servizio “core” da garantire. Che, non dimentichiamolo, è quello di formare ed educare le giovani generazioni…”
Morale della storia: il dirigente è sempre colpevole, anche quando non c’è (o non c’era).
I casi eclatanti, finiti negli anni all’attenzione della cronaca nazionale, non mancano: da Livio Bearzi, direttore del Convitto crollato all’Aquila che, appena arrivato, avrebbe dovuto prevedere il verificarsi del terremoto di cui lui stesso è stato vittima (c’è voluta la grazia del Presidente Mattarella), a Franca Principe, condannata per l’infortunio di uno studente in visita a un amico durante una maturità e caduto da un lucernaio di cui la DS aveva disposto per iscritto la chiusura senza poterla verificare di persona in quanto impegnata come presidente esterna degli Esami di Stato. Ma i paradossi si sprecano: di recente una dirigente è stata indagata in seguito alla caduta di un elettore nel giardino della scuola durante la chiusura del plesso per le elezioni… il che sarebbe già una palese assurdità logica. Se poi si aggiunge che il fatto risale a un periodo in cui lei non era nemmeno ancora diventata dirigente, il controsenso assume sfumature ancora più grottesche. Ci sarebbe da ridere se non si parlasse di colleghi messi in croce senza alcuna colpa.