“Segnalazione in Procura e manifestazione imminente”
Comunicato stampa
Roma, 22 ottobre 2025. Sedi nominali che non vengono rese libere per altro incarico e sono “congelate” per i titolari; trasferimenti negati a mamme garantite dalla legge 104/92 per l’assistenza a figli con necessità, gestione poco trasparente della mobilità e molto altro. Tutte questioni già più volte denunciate pubblicamente da DIRIGENTISCUOLA, e portate all’attenzione del Ministro e dei media. A ciò si aggiunge che, nemmeno un mese fa, l’Ufficio diretto da Anna Paola Sabatini è stato oggetto di un’interrogazione parlamentare da parte del senatore Claudio Fazzone per la scarsa trasparenza nelle assegnazioni di importanti uffici dirigenziali.
Purtroppo però nulla di concreto è stato ancora fatto dal Ministro, a cui DIRIGENTISCUOLA si è trovata costretta a scrivere per annunciare la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica (ci sarà pure un giudice a Berlino!). E se necessario l’Associazione è pronta ad andare oltre scendendo in piazza con la propria task force!
“E’ inaccettabile quanto sta accadendo nel Lazio -ricorda il presidente nazionale DIRIGENTISCUOLA Attilio Fratta -. Da mesi stiamo scrivendo e denunciando non solo irregolarità, ma vere e proprie azioni contra legem: nella gestione della cosa pubblica, per Costituzione, occorre ispirarsi ai principi di imparzialità e trasparenza, e qui accade tutto il contrario: è grave il “congelamento” di alcune sedi per interessi facili da individuare; è grave calpestare i diritti di genitori di figli con disabilità per privilegiare i “soliti noti”; come è grave quello che definisco il gioco delle tre carte: le sedi compaiono e scompaiono in base ai destinatari, per accontentare alcuni esponenti di note sigle sindacali evidentemente in “combutta” con l’amministrazione. Gravissimo, infine, che l’Amministrazione, seppure informata, non si sia sentita in dovere di verificare, tutelare i danneggiati a partire dalle istituzioni scolastiche interessate, adottando i provvedimenti del caso. Non si tratta di casi isolati, ma di una gestione sistematicamente poco trasparente, con storture che sono perfino giunte all’attenzione del Parlamento: cosa si è aspettato per fare qualcosa? Ora sarà la Procura a intervenire.”