Ci risiamo. Nonostante assicurazioni verbali, nonostante lettere, comunicati, argomentazioni dettagliate a suon di riferimenti normativi indiscutibili e chi più ne ha più ne metta, ci duole prendere atto che la situazione non è cambiata: non si sa ancora a quale amministrazione appartengano i dirigenti scolastici. Quella del Ministero dell’Istruzione e del Merito, verrebbe naturale rispondere a chiunque.
Ebbene, no. Sono da poco usciti gli avvisi per gli incarichi di dirigenti non generali al MIM- (https://www.mim.gov.it/avvisi-per-incarichi-dirigenziali-generali-e-non-generali) e, guarda un po’, scopriamo (e non è certo una sorpresa), che i dirigenti scolastici possono presentare domanda solo attraverso la propria identità digitale in quanto dirigenti “appartenenti ad altre pubbliche amministrazioni”. Ma quali amministrazioni?
Ma c’è di più: da qualche giorno è stato pubblicato l’avviso per i comandi dei dirigenti scolastici al Ministero e agli Uffici periferici. Come è noto, il comando è un istituto giuridico che consente ad un dipendente di un’amministrazione di prestare la propria attività lavorativa presso altra amministrazione. Un altro modo per dire che i dirigenti scolastici non appartengono al MIM. E allora a quale amministrazione appartengono?
Nel frattempo non è vano sottolineare che nell’Avviso di “Procedura per il conferimento di incarico dirigenziale non generale con funzioni tecnico-ispettive presso USR Lombardia”, pubblicato negli stessi giorni, si fa menzione esclusivamente dei “dirigenti con incarico nelle strutture amministrative dell’Amministrazione centrale e periferica del MIM”, escludendo in radice i dirigenti scolastici, che evidentemente non appartengono al MIM. Senza contare, giusto en passant, la sfacciataggine di mettere nero su bianco che le competenze dei dirigenti tecnici (gli “ispettori” che dovrebbero concorrere a garantire il fine ultimo della scuola pubblica, vale a dire formare ed educare le giovani generazioni) sono ormai riducibili a meri adempimenti amministrativi estranei al profilo dei dirigenti scolastici.
Senza troppo dilungarci, temiamo di osservare che, nonostante i ripetuti inviti a prendere in mano con decisione quella che da tempo è una palese incoerenza del sistema, il Ministero non ha preso atto di nulla e continua sulla propria strada: affermare cioè con i fatti che il DS non fa parte dei suoi ruoli dirigenziali. Peccato però che, quando fa comodo, si arroghi il diritto di valutare e sanzionare un dirigente di un’altra pubblica amministrazione! Evidentemente le logiche ministeriali sfuggono all’umana e razionale comprensione.
Una risposta chiara e una decisa presa di posizione del Ministro sono ormai improrogabili e DIRIGENTISCUOLA le ha sollecitate, in data odierna, con l’allegata missiva , inviata al Capo Dipartimento, all’On. Ministro e al Capo di Gabinetto per porre fine a questa più volte denunciata, anomala, illegittima e kafkiana insostenibile consolidata situazione.