DIMENSIONAMENTO – LA POLEMICA DEL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA

DIMENSIONAMENTO – LA POLEMICA DEL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA

Da giorni stiamo assistendo alla  quotidiana polemica sul dimensionamento della Campania e le prese di posizione del governatore De Luca al quale, sotto un’ottica squisitamente sindacale, vorremmo anche dare ragione. Perdere posti di lavoro non fa certamente piacere ad un sindacato. Se, però, la polemica è sterile e priva di ogni fondamento, il sindacato non può tacere.

Quando si vuole sostenere qualcosa bisogna farlo con valide argomentazioni ammettendo, come nel caso che ci occupa, anche errori e colpe derivanti da decisioni politiche discutibili. Prima o poi i nodi vengono al pettine e bisogna assumersi le proprie responsabilità e le inevitabili reazioni di chi verrà penalizzato da scelte risalenti.

Quest’anno nessuno dei dirigenti “esiliati” rientrerà in Campania; le reazioni, pur prevedibili, debbono comunque tener conto di una lucida analisi di questa situazione a dir poco surreale. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca!

Lasciamo agli altri attori le argomentazioni prive di fondamento e le polemiche tese a calmare gli animi.

Noi ci limitiamo ai numeri, perché la matematica non è un’opinione. Come si spiega che in Campania, al pari di qualche altra regione del sud nelle quale comunque il fenomeno non è paragonabile a quello campano, saranno soppresse molte dirigenze? Semplicemente perché la Campania, negli anni passati, non è stata virtuosa come altre regioni. I nodi sono venuti al pettine ora che i parametri sono diventati, giocoforza, nazionali; ad aggravare la situazione, poi, c’è il forte calo demografico. È  il pegno da pagare per scelte politiche irrispettose dei parametri previsti dalla legge. Ce lo dicono i numeri della sottostante tabella nella quale abbiamo fatto confronti tra la Campania e tre regioni del Nord con territori molto estesi, montuosi e densità di popolazione di gran lunga diverse da quelle della Campania.

 

REGIONE Alunni dati ISTAT

Per settore formativo (primaria + primo e secondo grado)

Totale alunni ISTIT. SCOL. 2023/204 Rapporto alunni istituzioni scolastiche
CAMPANIA 270.047+181.821+330.549 782.417 967 809
EMILIA ROM. 193.247+125.634+198.096 517.004 533 935
VENETO 213.364+141.423+211.578 566.365 592 957
LOMBARDIA 448.350+293.318+409.987 1.151.655 1134 1.016

 

Media delle tre regioni del nord: 970 alunni per istituzione scolastica.

Con lo stesso parametro la Campania dovrebbe avere 806/807 istituzioni scolastiche, ovvero 158 in meno dell’organico 2023/2024.

In base alla tabella diffusa dal Ministero nel corso dell’incontro del 20/06/2023, la Campania:

  • nell’ a.s. 2024/25 avrà comunque un organico di 839 istituzioni scolastiche;
  • nell’a.s. 2025/2026 di 832
  • nell’a.s. 2026/2027 di 820.

 

Quindi, ancora tra quattro anni, in Campania ci saranno ben più delle 806/807 istituzioni scolastiche che avrebbe dovuto avere, nonostante il calo degli alunni: -17.239 nel 2024  e -19.456 nel 2025, per un totale di 36.695 studenti in meno, oltre quelli del 2026.

Per discutibili scelte della politica nel passato i dirigenti scolastici, soprattutto coloro i quali si sono trovati in esilio per colpe ed errori altrui, saranno penalizzati ancora per molti altri anni ed oggi il sistema scolastico campano si trova a dover pagare un prezzo anche in termini di fasce di complessità delle istituzioni scolastiche.

E a nulla varrebbe eliminare, come sostiene il Presidente De Luca, le classi pollaio, atteso che  gli organici dirigenziali non vengono determinati dal numero delle classi.

Per onestà intellettuale, correttezza e rispetto della categoria DIRIGENTISCUOLA da anni non ha creato illusioni: non ci voleva la sfera di cristallo per…vedere lontano!

Sull’argomento si allegano le principali agenzie di stampa  pubblicate.

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