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SISTEMA DI VALUTAZIONE DIRIGENTI SCOLASTICI, DIRIGENTISCUOLA CHIEDE AL MIM MAGGIORE FLESSIBILITÀ (E TORNA SULL’ASSENZA DI STANZIAMENTI PER LA PEREQUAZIONE)

SISTEMA DI VALUTAZIONE DIRIGENTI SCOLASTICI, DIRIGENTISCUOLA CHIEDE AL MIM MAGGIORE FLESSIBILITÀ (E TORNA SULL’ASSENZA DI STANZIAMENTI PER LA PEREQUAZIONE)

 

Roma, 10 novembre 2025 – L’introduzione del Sistema di valutazione dei dirigenti scolastici con il DL 71/24 e il successivo DM 47/25 rappresenta non solo una fondamentale conquista sindacale fortemente voluta e ottenuta da DIRIGENTISCUOLA nella generale freddezza delle altre sigle (e ne conosciamo i motivi), ma un ineludibile obbligo di legge da cui non si deve né si può in alcun modo tornare indietro, nell’ottica della piena attuazione di quanto previsto già 25 anni fa e dell’equiparazione retributiva dei DS.

Tuttavia il Sistema, entrato definitivamente in vigore solo a marzo, non ha mancato di suscitare diversi dubbi interpretativi e perplessità nei dirigenti: lo sottolinea l’Associazione in una lettera inviata al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e al Capo di Gabinetto Giuseppe Recinto in cui si richiede l’ “applicazione flessibile in fase di avvio del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici”.

“Un Sistema che – esordisce la nota – non è minimamente in discussione nel suo impianto generale né nella sua fondatezza normativa.

Fra le principali difficoltà segnalate c’è quella riguardante la pubblicazione del PTOF: molte istituzioni  scolastiche hanno infatti proceduto senza utilizzare la piattaforma ministeriale, peraltro non obbligatoria, ma tale circostanza ha generato disallineamenti e incertezze interpretative circa la validità dei dati ai fini valutativi.

Particolari disagi sono stati inoltre segnalati da DS neo-immessi in servizio dal 1° settembre 2024, che non hanno avuto  modo di riorganizzare adeguatamente i processi amministrativo-didattici delle scuole loro assegnate, e dirigenti di istituzioni scolastiche oggetto di dimensionamento, che hanno dovuto affrontare affrontare situazioni complesse e non pienamente gestibili entro i tempi previsti.

Un’ulteriore e più sostanziale criticità riguarda la formulazione dell’articolo 4, lettera c, terzo capoverso dell’allegato al D.M. 47/25, laddove si prevede che: “In caso di mancato raggiungimento del livello minimo dei target previsti per gravi e impreviste cause non imputabili direttamente al Dirigente scolastico, i Direttori USR valutano con l’ausilio dei Dirigenti degli ambiti territoriali – sulla base delle eventuali evidenze prodotte dal Dirigente scolastico e, qualora queste risultino congrue, pertinenti e documentate in modo circostanziato ed esaustivo – se provvedere ad una eventuale ridefinizione del punteggio. Tale procedura è riconosciuta relativamente a un solo obiettivo.

Non si comprende la ratio di tale limitazione, che consente la rivalutazione di un solo obiettivo anche nel caso in cui i target non raggiunti afferiscano a più aree e siano dovuti a cause non imputabili al dirigente. Tale previsione risulta iniqua e potenzialmente distorsiva, poiché potrebbe indurre i dirigenti a concentrare i propri sforzi correttivi su una sola area, trascurando la gestione unitaria e  integrata dell’istituzione scolastica.

DIRIGENTISCUOLA auspica pertanto che, in una logica di valutazione formativa e di crescita professionale, e non meramente sanzionatoria, il sistema venga riformulato prevedendo la possibilità di rivalutare tutte le aree interessate.

Riassume il presidente nazionale DIRIGENTISCUOLA Attilio Fratta: “Pur sottolineando a chiare lettere la necessità e l’ineludibilità del Sistema, per questo anno di avvio chiediamo maggiore flessibilità, tenendo conto del ritardo nell’emanazione del sistema e degli obiettivi di riferimento, delle difficoltà tecniche e gestionali riscontrate nella piattaforma ministeriale e delle specifiche situazioni dei dirigenti neo-immessi o assegnatari di scuole dimensionate”.

Fratta torna infine su un tema oggetto di una recente richiesta di incontro al MIM, nonché di precisi emendamenti alla Legge di Bilancio 2026: “Non possiamo non rilevare – conclude – come la mancanza di risorse stanziate per l’equiparazione retributiva dei dirigenti scolastici, rispetto ai dirigenti delle  altre aree della Pubblica Amministrazione di pari fascia, rappresenti una grave disparità e  ingiustizia che incide negativamente sulla motivazione e sulla valorizzazione del ruolo dirigenziale nel sistema scolastico. Dopo 25 anni la  valutazione c’è e non ci sono più alibi”.

 

 LETTERA del  10 novembre 2025 

Allegato 1 – Passaggio legge di bilancio 2023

 

 

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