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DIRIGENTISCUOLA DIFFIDA I PROVINCIALI UIL SCUOLA RUA. COMUNICATO STAMPA

DIRIGENTISCUOLA DIFFIDA I PROVINCIALI UIL SCUOLA RUA. COMUNICATO STAMPA

Comunicato Stampa

 “Dirigente perseguitata da mesi, le è impedito di fare il suo lavoro”

 

Barlassina (MB), 13 ottobre 2025 – “Il sospetto è chiaro, così come il modus operandi, che si ripete puntuale un po’ in tutta Italia e stavolta è sbarcato nella verde Brianza: ci si aggancerebbe a motivi pretestuosi, creando artatamente e strumentalmente situazioni di criticità ai dirigenti scolastici per poi adombrare la possibilità di risolverle alla condizione di acquisire la delega sindacale degli stessi. Della serie: se fossi dei nostri certe noie non ti capiterebbero. Siamo i primi, per ovvie ragioni, a tutelare il sacrosanto diritto-dovere dei sindacati di fare il loro lavoro, vale a dire appunto “sindacare” l’operato datoriale. Quando però ci si accanisce con una lettera al giorno su questioni veniali, pretestuose, già risolte o in via di risoluzione e con illazioni sempre più pesanti, allora la sensazione è che si tratti di uno schema rodato, con ben altri fini che il buon andamento della scuola.

 

La denuncia è dell’Associazione sindacale professionale DirigentiScuola, il cui Presidente nazionale Attilio Fratta ha inviato oggi una lunga lettera-diffida ai vertici provinciali Uil Scuola Rua di Monza e Brianza, per chiedere di cessare la condotta persecutoria sistematicamente messa in atto nei confronti della dirigente scolastica dell’IC di Barlassina e di addivenire a un dialogo costruttivo per il bene dell’intera comunità scolastica. “Sono mesi che alla dirigente viene contestato di tutto, perfino gli errori di battitura nelle lettere. Non bastano le rassicurazioni, le scuse, i continui chiarimenti. Ogni giorno se ne inventano una nuova, anche sfruttando l’aggressività di dipendenti particolarmente effervescenti che tutto dovrebbero fare tranne lavorare a contatto con minori”.

 

Ma cosa viene contestato nello specifico? Niente di irrimediabile, ovviamente, ed è proprio questo il punto. “Sostanzialmente sciocchezze risolvibili in cinque minuti al telefono. Ma è chiaro che si tratta di accuse pretestuose per cui arrivano addirittura a chiedere un’ispezione all’Ufficio Scolastico Regionale, con cui naturalmente abbiamo prontamente interloquito e che è perfettamente al corrente della situazione che, ripetiamo, non è un caso isolato. Lo schema è sempre quello: si parte da una sciocchezza come una lettera inviata con due giorni di ritardo e ci si trova impigliati in un vero e proprio “mail bombing” caratterizzato da un’escalation di aggressività ingiustificata, addirittura anche quando il dirigente preso di mira ha già posto rimedio a ciò che gli viene contestato, come nel caso di Barlassina. Altro motivo ricorrente e sintomatico è la sproporzione fra ciò che viene effettivamente contestato (nella quasi totalità dei casi pure formalità), i toni utilizzati e le azioni ventilate”.

 

Si arriva addirittura a prospettare la fraudolenza di un protocollo regolarmente apposto dalla scuola – che, ricordiamolo, è una Pubblica amministrazione e gode quindi di uno status particolare quanto ad oneri probatori -, senza ovviamente uno straccio di prova a supporto” prosegue Fratta. “Adesso la stanno perseguitando perché non ha messo un indirizzo (peraltro non dovuto) in una convocazione e ha chiesto ai collaboratori scolastici di prestare assistenza durante le mense, situazione prontamente gestita e risolta su cui è cessato il motivo del contendere (se mai vi è stato). È anche giusto che la comunità locale abbia chiaro il clima che si respira in certe situazioni, la scarsa disponibilità degli operatori a cui ogni giorno affidiamo i nostri figli e soprattutto il fatto che molti dirigenti scolastici, anziché fare il loro lavoro per il bene dei bimbi e ragazzi a loro quotidianamente affidati, devono perdere tempo a rispondere a insinuazioni pretestuose che arrivano al limite dello stalking”, spiega Fratta. “Evidentemente la finalità primaria di queste vessazioni non è il bene della comunità scolastica. Cosa si vuole ottenere davvero? Una delega in più da parte di una dirigente messa alle strette che per il quieto vivere cede per sfinimento? Si vuole liberare una sede che interessa ad altri? Approfondiremo. Per il momento posso dire che DirigentiScuola è pronta a tutelare i soci in tutte le sedi deputate, ivi compresa la Costituzione di parte civile nel caso la dirigente decidesse di procedere a fondata querela contro chi la sta molestando con motivazioni evidentemente pretestuose e strumentali forse per trarne un tornaconto personale o sindacale”.

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