Proseguono al Senato i lavori per l’esame del DDL 1192 relativo alle “Misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della normazione e deleghe al Governo per la semplificazione, il riordino e il riassetto in determinate materie” il cui testo, all’articolo 8 – comma 1 – lettera e) presenta, in tema di riforma degli organi collegiali, il seguente criterio direttivo specifico di delega al governo: “fermo restando il principio dell’autonomia scolastica, revisione della disciplina degli organi collegiali della scuola, in modo da definirne competenze e responsabilità, eliminando duplicazioni e sovrapposizione di funzioni, nonché ridefinendone il rapporto con il ruolo, le competenze e le responsabilità dei dirigenti scolastici, come disciplinati dalla normativa vigente.”
Come abbiamo evidenziato con il nostro articolo dello scorso febbraio, corredato da un lucido, dettagliato e tagliente documento sull’indifferibilità della riforma degli organi collegiali, la delega è finalizzata ad adottare uno o più decreti legislativi attuativi della medesima entro 18 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento. DIRIGENTISCUOLA ebbe allora modo di sottolineare, in relazione alla portata innovativa del provvedimento, la scarsa lungimiranza dei sindacati di comparto, uno dei quali protagonista particolare di una battaglia di retroguardia portata avanti sulla base di antistoriche pregiudiziali ideologiche.
Lo scorso 30 aprile, in attesa del successivo passaggio alla Camera dei Deputati, si è concluso in Commissione Affari Costituzionali al Senato l’esame del provvedimento in argomento, che ora arriverà in assemblea al Senato.
In qualità di unico sindacato rappresentativo della dirigenza scolastica, avevamo auspicato che, durante l’esame di un provvedimento di così ampia portata, si potesse sviluppare un confronto serrato ma costruttivo, privo di posizioni esclusivamente volte a demolire la delega relativa alla riforma degli organi collegiali. Al contrario, abbiamo dovuto constatare l’assenza totale di emendamenti volti a migliorarne il contenuto, sostituiti unicamente da proposte miranti alla soppressione integrale della lettera e) del comma 1 dell’articolo 8. Ne è testimonianza evidente la presentazione degli emendamenti 8.5, 8.7, 8.8 e 8.9, che , tuttavia, sono stati respinti.
DIRIGENTISCUOLA, prendendo atto con amarezza dell’ennesima occasione mancata di dibattito, il quale avrebbe potuto costituire un momento di arricchimento di una delega così significativa, continuerà a vigilare sull’iter legislativo del provvedimento, offrendo il proprio sostegno a chi proporrà processi di cambiamento e di innovazione per la scuola italiana, come fatto lo scorso gennaio in occasione dell’invio della lettera al ministro Valditara per richiedere la riforma degli organi collegiali.
“La riforma degli organi collegiali – chiosa il Presidente Fratta – costituisce insieme all’istituzione del middle management una leva strategica per la riforma del sistema scolastico italiano. Coloro i quali si limitano a dire no a ogni cambiamento non hanno a cuore l’efficacia e l’efficienza della scuola per le giovani generazioni, ma solo la conservazione di una triste e improduttiva impalcatura di potere.”