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PROGETTI PNRR DM 66/23 E 19/24, TROPPE LE CRITICITÀ ANCORA IN ESSERE: DIRIGENTISCUOLA SOLLECITA LA PROROGA E MINACCIA LA MOBILITAZIONE

PROGETTI PNRR DM 66/23 E 19/24, TROPPE LE CRITICITÀ ANCORA IN ESSERE: DIRIGENTISCUOLA SOLLECITA LA PROROGA E MINACCIA LA MOBILITAZIONE

Il presidente Nazionale Fratta: “Da oltre un anno i dirigenti scolastici hanno l’acqua alla gola, e il Ministero finge di non accorgersene: ora basta!”

 

Roma, 12 settembre 2025 – Dalle troppe reggenze ai numerosi cambi di dirigenza, dalle segreterie non strutturate ai piani di dimensionamento: sono ancora troppe le criticità di sistema che coinvolgono un grande numero di scuole in tutta Italia, e che di fatto rendono impossibile rispettare i termini di scadenza dei progetti PNRR di cui ai DM 66/2023 e 19/2024, rispettivamente il 30 e il 15 settembre prossimi. Una situazione già messa in evidenza da DIRIGENTISCUOLA in due note indirizzate al MIM il 19 giugno e il 2 settembre scorsi, e rimaste inascoltate o, peggio, oggetto di riscontri irrealistici e superficiali.

Così, il 12 settembre, DIRIGENTISCUOLA ha indirizzato al DG Unità di Missione per il PNRR Simona Montesarchio una nuova richiesta di proroga tecnica di almeno 15 giorni per i progetti PNRR sopra ricordati. Una nota che è l’occasione per suonare un nuovo, deciso campanello d’allarme sulle innumerevoli difficoltà in cui versano molti dirigenti scolastici, e che il Ministero finge di non vedere.

Non possiamo accettare risposte come quella che è stata fornita ai nostri reiterati solleciti – denuncia il Presidente nazionale DIRIGENTISCUOLA Attilio Fratta -.  Nell’unico riscontro che abbiamo ricevuto via mail si replicava che “le scuole hanno completato tutto” e “hanno caricato tutto”, quindi non ci sarebbe alcuna necessità di proroga. Ma quale realtà vedono? Se il problema non esiste, perché ogni giorno centinaia di dirigenti implorano la proroga? La verità è che stiamo parlando di scuole che hanno ancora in corso i vari progetti, e che non  riusciranno a chiuderli entro le scadenze previste.

Scuole – si legge nella lettera – che da un lato hanno contrattualizzato illo tempore i vari esperti per certo numero di ore e dall’altro, stante la normativa attuale, non potranno pagarli, non avendo completato le attività entro le scadenze citate.

Bene hanno fatto allora – conclude Fratta – le scuole che non hanno nemmeno avviato i percorsi! Dobbiamo forse pensare che il dato “macro” a livello nazionale, così ipotizzato, consentirà all’amministrazione centrale di rendicontare all’Unità di missione il raggiungimento dei target a prescindere da quello “micro” delle singole scuole? Da oltre un anno siamo costretti a chiedere proroghe, e i dirigenti scolastici hanno l’acqua alla gola. Ora basta! Il prossimo passo, oltre alla disobbedienza civile, sarà la mobilitazione della categoria”.

LETTERA ALLA MONTESARCHIO

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