A seguito dell’ultima nota ministeriale relativa all’AVVISO n. 88927/2025,DIRIGENTISCUOLA ha inviato una formale richiesta di chiarimenti e contestualmente domandato un incontro urgente sui contenuti della stessa. Pur riconoscendo l’intento chiarificatore del MIM, vengono rilevati limiti interpretativi che contrastano con principi consolidati di ANAC e giurisprudenza, i quali ammettono la suddivisione in lotti funzionali quando le forniture sono eterogenee e autonomamente appaltabili. Numerosi esempi scolastici confermano tale eterogeneità. Desta perplessità che l’85% del budget dell’avviso superi la soglia dell’affidamento diretto di soli 50 euro.
Preoccupano inoltre le pesanti rettifiche finanziarie già notificate a diversi istituti per progetti FESR pienamente realizzati e funzionanti, con il rischio di ulteriori contestazioni nei prossimi controlli su CLASSROOMS e LABS. Si chiede trasparenza sulle intenzioni dell’Amministrazione affinché non ricadano sui dirigenti scolastici responsabilità sproporzionate e non sostenibili.
Il chiarimento del MIM è necessario anche alla luce delle ulteriori progettualità che le istituzioni scolastiche realizzeranno nel corso dell’anno scolastico 2025-26 e che si riportano per completezza di informazione :
- Avviso pubblico prot.n. 81652 del 23.05.2025 (1)
- Avviso pubblico prot.n. 88927 del 03.06.2025 (2)
- Avviso pubblico prot.n. 89057 del 03.06.2025 (3)
- Avviso pubblico prot.n. 89104 del 03.06.2025 (4)
- Avviso pubblico prot.n. 88643 del 03.06.2025 (5)
- Avviso pubblico prot.n. 121362 del 13.07.2025 (6)
Dopo l’ultima nota MIM sui progetti FESR è arrivata l’ora di incrociare le braccia.
“Attendiamo – conclude il Presidente Fratta – risposte precise ed esaurienti dal MIM; diversamente dovremo ritenere che il livello politico condivida l’accanimento della tecnostruttura contro i dirigenti scolastici. Occorre riportare a ragionevolezza l’azione di controllo dell’Unità di Missione, oggi percepita come vessatoria. Confidiamo nel Ministro Valditara, che ha già dimostrato coraggio e autonomia nelle sue decisioni. Le vessazioni – prosegue – si moltiplicano: carichi di lavoro insostenibili, svalutazione del ruolo, clima di sospetto e tentativi di riversare responsabilità personali ed economiche sui dirigenti per fondi utilizzati per migliorare la scuola. L’Unità di Missione, spesso assente nelle fasi di supporto, interviene solo anni dopo per contestazioni prive di spiegazioni oggettive”.
Si auspica un intervento tempestivo del Ministro, perché sia chiaro: nessun dirigente restituirà somme impiegate per far funzionare la scuola. Il momento di incrociare le braccia, compatti, potrebbe essere arrivato.