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DIRIGENTISCUOLA, SECONDA DIFFIDA IN POCHI GIORNI A UIL SCUOLA RUA

DIRIGENTISCUOLA, SECONDA DIFFIDA IN POCHI GIORNI A UIL SCUOLA RUA

 

 Stavolta tocca alla struttura di Como – Il Presidente Fratta: “Basta con gli schemi persecutori, siamo al limite dello stalking”

 

Comunicato Sindacale 

 

Como, 15 ottobre 2025 – Dopo la recente diffida al segretario territoriale Federazione UIL Scuola Rua di Monza e Brianza, DIRIGENTISCUOLA si attiva a tutela di una socia di Como fatta oggetto dell’ormai noto “sistema persecutorio” messo in atto da qualche rappresentante sindacale eccessivamente “solerte”, inviando una diffida alla Segreteria Territoriale UIL Scuola Rua del capoluogo lariano.

Lo schema si ripete: la dirigente viene letteralmente perseguitata con lettere, Pec e intimidazioni anche da parte di studi legali. In questo caso ci troviamo di fronte a diverse lettere nel giro di pochi giorni, senza contare le telefonate e le comunicazioni irrituali non solo da parte del sindacato, ma anche della stessa amministrazione, in particolare dal dirigente di Ambito Territoriale. Ma la cosa più grave è che, già dopo la prima missiva ricevuta, la dirigente aveva fornito a tutti tempestiva ed esaustiva risposta, smontando punto per punto l’argomentazione della controparte con dovizia di dettagli e dati incontrovertibili. Eppure, pur dopo le spiegazioni dettagliate, la persecuzione è continuata sino ad arrivare al 9 ottobre scorso, con lettere palesemente pretestuose e dai toni evidentemente aggressivi a fronte delle quali la DS, preoccupata di non poter svolgere con la dovuta serenità e tranquillità il proprio prezioso lavoro, non ha esitato a rivolgersi a DIRIGENTISCUOLA. 

Al centro del contendere ci sarebbe il presunto (e puntualmente smentito) mancato invio dell’informazione preventiva alla Federazione Uil Scuola Rua, che – come stabilito da un recente pronunciamento del Tribunale di Roma – pur non essendo firmataria del CCNL “Istruzione” mantiene comunque il diritto di informazione e confronto, istituti contrattuali distinti dalla vera e propria fase negoziale: una “pezza” alla mancata firma del contratto (che evidentemente non è stata quel buon affare che i vertici sindacali si attendevano) e che la sigla in questione non ha mancato di sventolare baldanzosa in tutte le sedi, dal Ministero – nemmeno lui andato esente, il 6 ottobre scorso, dagli strali del coordinatore nazionale Uilpa – a tutte la scuole italiane, fatte oggetto addirittura di minacce e intimidazioni preventive.

Sennonché in questo caso la dirigente dell’Istituto comasco non aveva mancato di inviare l’informazione in forma scritta, come prevede la contrattazione, perfettamente entro i termini. Ma niente: su tali presupposti erronei, Uil ha continuato imperterrita anche per mezzo di legali, arrivando ad accusare la DS di non aver permesso un confronto che il sindacato… non aveva nemmeno mai chiesto!

Poi è stata la volta del rimbrotto paternalistico firmato dal Segretario Provinciale (in qualità di Regionale, che fa più effetto), e qui si arriva all’assurdo. Dopo aver ripreso argomenti già plurimamente smentiti e superati, con tonalità aggressive e modalità quantomeno scomposte il rappresentante sindacale arrivava ad accusare la dirigente di aver avviato la contrattazione integrativa entro i termini previsti dal contratto, circostanza rara che, al contrario, sarebbe degna di approvazione e plauso in quanto meritoria!

Insomma, siamo alle solite: anche quando i problemi non ci sono non manca chi li crea ad artem. Eccoci di fronte ai soliti interessi di bottega, e ai soliti sospetti: si vuole “invitare” la dirigente a rilasciare la sua delega, visto che i sindacati di comparto, oltre ad annoverare nelle loro file il personale scolastico, hanno anche i dirigenti (e su questo fronte sono in comprensibile, netta crisi)? Si vuole liberare una sede appetibile per altri colleghi più… benvoluti? O le due cose insieme? O altro ancora che per ora ci sfugge?  Ciò che è sicuro è  che lo scopo non è certamente il bene della scuola, della comunità e, in ultima analisi, dei nostri figli.

Se prima era solo un dubbio, ora assomiglia sempre più a una certezza – spiega il Presidente Nazionale DIRIGENTISCUOLA Attilio Fratta -. Certe sigle di comparto che, numeri alla mano, si trovano in evidente difficoltà, hanno scelto la strada di creare ad hoc i problemi ai dirigenti scolastici per poi fingere di risolverli, magari chiedendo al dirigente di rilasciare la sua delega. Un sistema vergognoso che, se accertato, profilerebbe un vero e proprio disegno criminoso. Per ora ci limitiamo a dire che ormai è chiaro che certi sindacati pensano a tutt’altro che al bene delle scuole e delle comunità in cui sono inserite. Non a caso stiamo scoprendo situazioni analoghe e schemi ripetuti in tutta Italia, e continueremo a restare vigili, senza esitare a stare al fianco dei dirigenti scolastici nelle loro battaglie, come abbiamo sempre fatto”.

Ma le responsabilità vanno cercate anche in seno alla stessa amministrazione, pronta ad ascoltare tutti tranne i dirigenti scolastici, che si trovano così nel bel mezzo di un “fuoco incrociato”.

Spiace constatare – conclude Fratta – che spesso queste condotte vessatorie sono avallate dagli stessi Uffici di Ambito Territoriale i cui dirigenti, in luogo di tutelare i DS come dovrebbero fare, rincarano la dose con continue telefonate, messaggi (anche su canali privati), richieste di rapporti e relazioni che non sono nemmeno titolati a pretendere. Siamo al limite dello stalking, non può continuare così!”.

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