Siamo purtroppo costretti a registrare, ancora una volta, l’ennesimo adempimento burocratico, notificato con carattere di urgenza, che va ad aggravare ulteriormente il già pesante carico amministrativo gravante su dirigenti scolastici, DSGA e revisori dei conti. Tra gli obblighi richiesti:
- la comunicazione dei dati degli agenti contabili alla Corte dei Conti;
- la regolarizzazione della propria posizione tramite il sistema SIRECO per gli esercizi 2023 e 2024;
- il rispetto rigoroso dei termini di legge per gli anni successivi.
Una serie di incombenze che rientrano a pieno titolo in quella che da tempo denunciamo come una sistematica “molestia burocratica”, che nulla ha a che fare con la missione educativa delle scuole.
Queste richieste – come già accaduto per la piattaforma PASSWEB o per l’utilizzo di strumenti di altri enti – dimostrano la persistente assenza di un sistema digitale integrato, l’assenza di coordinamento tra amministrazioni.
Il permanere di tale situazione rende quanto mai giustificata la proclamazione dello stato di agitazione da parte del nostro Consiglio Nazionale il 28 settembre scorso. A fronte di continue emergenze educative e sociali, ci si ostina a gravare le scuole di procedure formali che sottraggono tempo, risorse e lucidità alla gestione ordinaria.
Al Ministero oggi, abbia inviato una lettera in cui rappresentiamo la situazione, non nuova, e ai colleghi soci delle tre regioni al momento interessate dalle note sui Conti giudiziali – LAZIO, PUGLIA e LOMBARDIA- faremo pervenire il parere del nostro esperto che conferma, comunque, l’adempimento a carico dei Dsga e dei DS.
“Siamo di fronte all’ennesima conferma – afferma con decisione il Presidente Fratta – di quanto il sistema scolastico sia appesantito da oneri amministrativi sempre più distanti dalla sua missione educativa. Dirigenti scolastici, DSGA e revisori dei conti continuano a dover affrontare adempimenti che sottraggono tempo ed energie alla gestione ordinaria, rivelando una visione distorta della semplificazione amministrativa. Il ricorso a piattaforme esterne, la totale assenza di un sistema digitale integrato e il mancato coordinamento tra enti aggravano ulteriormente un quadro già critico. Non è più tollerabile che il rispetto delle norme si traduca sistematicamente in burocrazia soffocante. È tempo di dare seguito alle richieste avanzate al tavolo di semplificazione del 27 giugno scorso: servono interventi concreti e urgenti per eliminare le procedure ridondanti che gravano sulle scuole. Continuare a confondere la semplificazione con la digitalizzazione di processi infiniti e complessi è un errore che non possiamo più accettare. I dirigenti scolastici sono allo stremo, gia’ ad inizio di anno scolastico, chiamati a gestire situazioni sempre più difficili in un contesto in cui manifestazioni, scioperi e occupazioni da parte degli studenti si profilano all’orizzonte. E i cosiddetti rimedi del Ministero, ormai ridotti a semplici “pannicelli caldi”, non bastano più ad arginare il malessere crescente nelle scuole italiane e la progressione implosione del sistema”