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TORNA LA MATURITÀ: TUTTE LE NOVITÀ DEL DECRETO SCUOLA 127/2025

TORNA LA MATURITÀ: TUTTE LE NOVITÀ DEL DECRETO SCUOLA 127/2025

Il 9 settembre è stato pubblicato in GU – Serie Generale n. 209 il Decreto Legge n. 127/2025 recante “Misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026”, già noto come “decreto Scuola”, in vigore dal giorno successivo (10 settembre).  Si confermano, fra l’altro, le novità già attese su esami di Stato e integrativi, 4+2, rinnovo contrattuale e uscite didattiche. Ma entriamo nel dettaglio degli 8 articoli che compongono il testo, 7 operativi e l’ultimo dedicato ai meccanismi di entrata in vigore, presentazione al Parlamento e conversione in legge.

 

Si torna alla “maturità”, valorizzati sviluppo personale e competenze

Da leggere con attenzione il corposo art. 1, recante “Misure urgenti in materia di esami di Stato ed esami integrativi del secondo ciclo di istruzione”, suddiviso in 8 commi che intervengono soprattutto sul dlgs n. 62 del 2017, uno dei principali attuativi della “Buona Scuola” relativo a valutazione ed esami finali. Proprio sugli esami conclusivi del II ciclo si registrano, come atteso, gli interventi maggiormente significativi. Innanzitutto non si parlerà più di “esame di Stato”, ma si torna alla dicitura “esame di maturità”. Quest’ultimo è volto a verificare i livelli di apprendimento conseguiti da ciascun candidato in relazione alle conoscenze, alle abilità e alle competenze specifiche di ogni indirizzo di studio, e valutare il grado di maturazione personale, di autonomia e di responsabilità acquisito al termine del percorso in una prospettiva di sviluppo integrale della persona. L’esame di maturità assume inoltre una funzione orientativa.

 

Cinque membri per commissione, cambia il colloquio orale

Sotto il profilo più strutturale, le nuovi commissioni “snellite” – sempre una ogni due classi – prevederanno in tutto 5 membri: un presidente esterno, due membri esterni e due interni. Ai commissari sarà dedicata una formazione specifica finanziata con 3 milioni annui a partire dal 2026.  Sul versante della valutazione, si ritocca il sistema di attribuzione del punteggio finale prevedendo fino a un massimo di tre punti aggiuntivi per i candidati che raggiungano almeno 97 punti complessivi tra credito scolastico e prove d’esame. Cambia radicalmente il colloquio orale, che si concentrerà su 4 discipline individuate di anno in anno dal Ministero entro gennaio. Vengono valorizzati il curriculum dello studente e le competenze di educazione civica (legge 92/19). Prevista la possibilità di una terza prova scritta per alcuni indirizzi di studio. Importante anche il ritorno, stavolta per legge, degli esami integrativi, già previsti dal DM 5/21 ma oggetto di un recente pronunciamento demolitorio della magistratura amministrativa: chi desidera cambiare indirizzo di studi dalla terza in avanti dovrà sostenerli.

 

La filiera 4+2 diventa strutturale, in arrivo fondi per il Contratto

All’art. 2 si prevede il potenziamento della filiera formativa tecnologico-professionale, che da quest’anno scolastico diviene ordinamentale: il dirigente scolastico, nell’ambito dell’offerta formativa erogata dall’istituzione scolastica e in conformità agli accordi di rete da stipulare con i soggetti coinvolti, propone al MIM la candidatura per l’attivazione di tali percorsi. In vista del rinnovo contrattuale per il personale della scuola, inoltre, all’art. 3 vengono destinati fondi “una tantum” per oltre 230 milioni tra il 2025 e il 2030. L’art. 4 è dedicato alle “Misure urgenti per il conferimento delle supplenze per il personale docente ed educativo” e prevede l’estensione dell’applicazione del DL 22/20, convertito con L 41/20, agli anni scolastici 2025/2026, 2026/2027 e 2027/2028. Si rinvia dunque l’adozione di un nuovo Regolamento per il conferimento delle supplenze, sostituito da un’Ordinanza che verrà emanata nella primavera del prossimo anno.

 

Più sicurezza nelle uscite didattiche, fondi Pnrr per l’edilizia

All’art. 5 si parla di sicurezza nelle uscite didattiche e viaggi d’istruzione: come già annunciato verranno valorizzati, in fase di aggiudicazione, gli elementi qualitativi dell’offerta sulla base di criteri oggettivi idonei ad attestare la disponibilità di sistemi e dispositivi per la sicurezza del trasporto, per l’accessibilità e il trasporto di persone con disabilità, nonché le competenze tecniche dei conducenti. Il successivo articolo 6 estende le possibilità di utilizzo dei fondi Pnrr per l’edilizia scolastica a eventuali spese per trasporti e arredi didattici per rendere più funzionali gli edifici. L’articolo 7 è dedicato al finanziamento, per l’anno 2026, della Scuola europea di Brindisi.

 

Entro l’8 novembre si attende la conversione in legge.

TESTO G.U.

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