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ENNESIMA VITTORIA DIRIGENTISCUOLA: ANNULLAMENTO DI UNA SANZIONE AD UNA COLLEGA.

ENNESIMA VITTORIA DIRIGENTISCUOLA: ANNULLAMENTO DI UNA SANZIONE AD UNA COLLEGA.

Vi ricordate il “caso Milella”? Ebbene, nei giorni scorsi è arrivata un’altra importante vittoria di DIRIGENTISCUOLA: sanzione annullata e condanna dell’amministrazione alle spese di lite. Lo stabilisce il Giudice di Modena con sentenza RG 1275/24 del 1° luglio scorso.

 Le sanzioni disciplinari devono seguire il principio di proporzionalità. Vale per tutti, lo sappiamo bene: e non c’è ragione per cui non dovrebbe valere anche per i dirigenti scolastici, anche se alcuni UPD sembrano non capirlo.

E così c’è voluto l’ennesimo pronunciamento del Giudice del Lavoro – anche in questo caso destinato a “fare scuola” – per sancire un principio di equità che dovrebbe essere chiaro a chiunque. Si tratta della sentenza del Tribunale di Modena dello scorso 1 luglio, sul caso iscritto a registro generale col n. 1275/24.

Tecnicismi a parte, si tratta (come molti ricorderanno) dell’episodio, messo in onda durante la puntata della trasmissione tv “Fuori dal coro” andata in onda su Rete 4 il 21 febbraio 2024, in cui la dirigente Angela Alessandra Milella, socia di DIRIGENTISCUOLA, allora in servizio presso l’IPSIA Fermo Cornì di Modena, letteralmente inseguita e messa alle strette dalla giornalista inviata e dalla troupe che la incalzavano con domande insistite (e a cui, nella sua posizione, non era tenuta a rispondere come aveva già più volte ribadito) su un episodio di aggressione a un docente, esasperata finiva per mostrare (peraltro fugacemente) il dito medio alle telecamere.

Un gesto non certo urbano, lo ammettiamo, e lo riconosce anche il giudice. Ma il punto non è questo: il fatto è che per questa condotta la dirigente ha ricevuto, da parte dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari del competente USR Emilia-Romagna, la sproporzionata sanzione della sospensione dal servizio per un mese. E qui iniziano i problemi e le illegittimità, messe bene in risalto dalla difesa dell’avvocato Benedetto Ronchi, che ha seguito gratuitamente la causa e ha ottenuto l’annullamento della sanzione.

I motivi sono messi nero su bianco dal giudice: “La sanzione si manifesta tuttavia sproporzionata sulla base dei parametri di disvalore forniti dalla contrattazione collettiva. Il CCNL, da un lato, punisce con la sospensione dal servizio con privazione della retribuzione, la dirigente che abbia commesso “ingiurie gravi” (art. 28, co. 7, lett. B), dall’altro punisce con la multa chi tenga una condotta non conforme a correttezza nei confronti dell’amministrazione o organi di vertice, degli altri dirigenti o dei dipendenti (co. 3, lett. B), ovvero partecipi ad alterchi con vie di fatto negli ambienti di lavoro, anche con utenti (co. 4, lett. C). Sul piano oggettivo, il gesto assume la conformazione di ingiuria”.

Occorre poi, altro aspetto messo in rilievo sin dall’inizio da DIRIGENTISCUOLA, considerare il contesto in cui la condotta ha avuto luogo: “Per valutarne la gravità, si deve tener conto sia della pubblicazione del servizio all’interno di un programma televisivo di portata nazionale, sia del “comportamento insistente e incalzante della giornalista nell’inseguire la dott.ssa Milella, la quale aveva sin dall’inizio comunicato di non voler rilasciare interviste sui fatti verificatisi l’anno precedente presso l’I.P.S.I.A. “F. Corni” di Modena”, aspetto valorizzato anche dall’amministrazione in parte motiva”.

In buona sostanza la dirigente Milella aveva già – correttamente – chiarito di non volere né potere rilasciare dichiarazioni o interviste sull’accaduto (un docente aggredito da alunni): ciononostante è stata ripetutamente fatta oggetto di domande insistite da parte della cronista.

La sanzione, sentenzia il Giudice, concretamente irrogata, ben lontana dal minimo edittale, non appare conforme al canone di proporzionalità e, pertanto, deve essere annullata, con addebito all’amministrazione soccombente delle spese di lite.

Insomma, gli stessi UPD che, a fronte di episodi di docenti e personale che insultano, sbeffeggiano e aggrediscono anche fisicamente dirigenti scolastici in tutta Italia (emblematico il recente caso di Torino, con i muri di una scuola imbrattati di graffiti con insulti osceni a carico di una preside) si rivelano inopinatamente clementi, quando sono i dirigenti scolastici a “sbottare” – e sfidiamo chiunque a non farlo in situazioni del genere, visto anche il carico di incombenze, responsabilità e stress continuo che caratterizza il nostro lavoro, domeniche e feste comandate comprese – non esitano ad usare due pesi e due misure, mostrando il “braccio duro” dell’amministrazione.

Così non va: quella di Modena è l’ennesima importante vittoria di DIRIGENTISCUOLA, che non esita a stare al fianco di soci e non soci fatti oggetto di vessazioni, atteggiamenti persecutori e palesi iniquità. Siamo soddisfatti anche dell’addebito delle spese di lite: un esborso pubblico comunque evitabile, se solo si fosse letta con attenzione la disciplina pattizia agendo con la dovuta proporzionalità.

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