Un recente post sul profilo personale Linkedin di Antonio Naddeo, presidente Aran particolarmente attivo sui social e nel blog personale dedicato a temi di attualità della Pubblica Amministrazione, suscita l’attenzione di DIRIGENTISCUOLA, unica associazione sindacale che rappresenta i dirigenti scolastici italiani.
Questo il testo del post pubblicato da Naddeo: “Caldo asfissiante e Pubblica Amministrazione: serve flessibilità, non ventilatori – Il termometro sale, e con lui anche il disagio nei luoghi di lavoro pubblici. Alcuni uffici senza aria condizionata, spostamenti sotto il sole cocente, performance che inevitabilmente ne risentono. Eppure, la soluzione è già a portata di mano: smart working e settimana corta non sono solo scelte organizzative moderne, sono anche risposte intelligenti al cambiamento climatico. Non è solo una questione di benessere dei lavoratori, ma di efficienza dei servizi. Perché un dipendente che lavora da remoto, in un ambiente più confortevole, è anche più produttivo e concentrato. La PA deve imparare a reagire con prontezza, come farebbe un buon leader: adattarsi, innovare, anticipare. Non serve attendere il prossimo decreto. Serve buon senso, responsabilità e un pizzico di coraggio. In tempi di caldo estremo, flessibilità è anche sinonimo di resilienza”.
Per il presidente nazionale di DIRIGENTISCUOLA Attilio Fratta è un’importante occasione di ripensare le modalità di lavoro anche per i dirigenti scolastici: “Il presidente Aran ha perfettamente sintetizzato la questione: è un fatto di benessere dei lavoratori, ma anche di efficienza e produttività”, dice Fratta. “DIRIGENTISCUOLA, nell’esprimere il proprio plauso alle parole di Naddeo, auspica che queste non siano riferite soltanto all’Area delle Funzioni Centrali, alla quale – come sottolineiamo da tempo – i dirigenti scolastici dovrebbero appartenere di diritto, ma tengano in considerazione anche gli oltre 7mila dirigenti scolastici che, in tempo di caldo torrido e temperature insostenibili, stanno prestando quotidiano servizio nelle scuole per presiedere agli Esami di Stato, gestire la chiusura dell’anno scolastico 24-25 e organizzare l’avvio del prossimo. È per i dirigenti scolastici uno dei momenti più “caldi” dell’anno, e non solo in senso metaforico. Avessero almeno i condizionatori! Attualmente lo smart working per i DS, ottenuto con fatica anche grazie alle battaglie di DIRIGENTISCUOLA, ha tutta l’aria di un “contentino parziale”: a fronte degli 8 giorni di vero lavoro agile assicurati alle Funzioni Centrali, fruibili in modo flessibile e funzionale alla conciliazione vita-lavoro, ai dirigenti scolastici sono stati accordati appena 4 giorni, peraltro fissi e immutabili secondo un calendario preventivamente e “astrattamente” concordato con i rispettivi direttori degli Uffici Scolastici Regionali, che prescinde dai molti imprevedibili impegni concreti che poi, di fatto, rendono impossibile la fruizione dello smart working nei giorni preventivati”.
A ulteriore aggravio di questa disparità, l’annosa questione dei buoni-pasto negati ai dirigenti scolastici. Un tema che già anni fa fu sollevato a più riprese da DIRIGENTISCUOLA, prima e unica sigla ad occuparsene, e che di recente è stato ripreso proprio da Antonio Naddeo.
Conclude Fratta: “Ci auguriamo che già dalla prossima tornata contrattuale si torni concretamente a parlarne, e ci impegneremo affinché la questione non cada nel dimenticatoio. Non possono continuare ad esserci dirigenti di serie A e di serie B”.