LETTERA APERTA AL MINISTRO
Egregio sig. Ministro,
si avvicina il termine delle attività didattiche e, come ormai accade dal 2021, si torna a parlare di “Piano Estate”. Questo è apprezzabile, così come lo sono gli stanziamenti finalizzati ad ampliare l’offerta formativa delle scuole anche durante il periodo di chiusura.
Ciò che ha creato non poco disorientamento tuttavia, sono le modalità -che definiremmo irrituali- con cui lo scorso 22 maggio, con lettera prot. 80941, Lei si è rivolto alle famiglie tramite i registri elettronici e le modalità telematiche di comunicazione scuola-famiglia per promuovere l’iniziativa e invitare i genitori e gli alunni a “rivolgersi direttamente alle scuole” per conoscerne le modalità operative.
Si tratta di un modus operandi che non possiamo accogliere con favore, per almeno due ragioni: la prima, e principale, è che scavalca a piè pari il principio dell’autonomia scolastica e della libertà di adesione delle singole scuole alle proposte ministeriali, nei fatti “facendo leva” sulle famiglie per invitare le ii.ss.aa. alla partecipazione ad un Piano che non tutti i dirigenti scolastici, per cause non certo imputabili a loro, hanno gli strumenti e le risorse professionali per implementare.
In secondo luogo in quanto lo strumento utilizzato (il Registro elettronico) fa capo a soggetti privati che, a rigor di logica e di norma, non sarebbero titolati a fare da diretto tramite fra la struttura ministeriale e le famiglie nel quadro di un rapporto istituzionale.
Del resto, anche volendo riportarsi a quanto si legge nella nota n. 788 del 31 gennaio 2025 recante “Piattaforma Unica” a firma del DG Innovazione digitale, risulta ben chiaro che l’iter ivi delineato preveda che (ultimo capoverso) le comunicazioni istituzionali del Ministero possano giungere alle famiglie “anche attraverso il collegamento diretto con i registri elettronici”, ma sempre “per il tramite delle Istituzioni Scolastiche”.
Il rispetto di tale previsione avrebbe implicato, se non altro, un ulteriore passaggio intermedio fra i gestori dei registri e le singole scuole, le quali in tal modo avrebbero se non altro visto preservato il perimetro della propria autonomia.
Chiediamo dunque che sia fatta opportuna chiarezza sulle modalità operative di cui sopra, nell’ottica della piena tutela dell’autonomia scolastica costituzionalmente perimetrata.
Un’ultima osservazione riguarda le tempistiche con cui è stato annunciato il Piano Estate 2025-’26 (nota 81652 del 23 maggio scorso, con scadenza il 13 giugno): come ormai d’abitudine le scuole, senza alcun preavviso, si sono viste gravate di ulteriori incombenze burocratiche (dalla presentazione di progetti strutturati al rapidissimo coinvolgimento degli OO.CC.) da evadere in un tempo totalmente insufficiente, specie se si considerano le ben note difficoltà in cui versano moltissime segreterie scolastiche.
Auspichiamo vivamente che si sia trattato di una svista o di un errore materiale, e non dell’intenzione di aggirare il necessario passaggio istituzionale attraverso le scuole.